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Honduras, la strage silenziosa degli avvocati

Il Dubbio, 16 Jun 2018

Sono
oltre cento i legali assassinati nel paese sudamericano dal 2010.

L’Honduras,
la cui Associazione degli Avvocati conta circa 18mila iscritti, è uno dei Paesi
al mondo più a rischio per la professione forense. Secondo il Commissariato per
i diritti umani in Honduras e l’Istituto per i diritti umani degli avvocati
europei (Idhae), il numero degli avvocati uccisi a partire dal 2010 per
l’esercizio della loro professione, nel Paese centroamericano, raggiunge il
centinaio.
Più del
90% di questi omicidi è rimasto impunito. Una situazione di gravissimo allarme
per i diritti, sulla quale è stata offerta, di recente, una testimonianza
diretta all’avvocatura italiana da parte della collega Karen Maija, intervenuta
lo scorso 9 giugno al Congresso giuridico di formazione professionale della
Sicilia sud orientale, organizzato a Noto dall’Ordine di Siracusa. L’avvocata
Maija, alla quale l’Osservatorio internazionale degli avvocati in pericolo (
fondato nel 2016 dal Cnf insieme con gli omologhi di Spagna e Francia e con
l’Ordine di Parigi) sta fornendo un supporto in riferimento alla sua richiesta
di asilo politico in Francia, è stata più volte interrotta dagli applausi dei
partecipanti al congresso.
La 34enne
professionista honduregna, da anni paladina, nel suo Paese, dei diritti delle
donne, delle popolazioni indigene e dell’ambiente, ha raccontato di
intimidazioni, minacce e attentati dinamitardi subiti per la sua opera di
denuncia della corruzione che devasta lo Stato del Centroamerica. Tra i tanti
episodi di violenza che ha dovuto subire, ve n’è uno verificatosi il 12
settembre 2013 innanzi al Tribunale della città di Esperanza Intibucá, dove si
era recata per accompagnare la nota attivista ambientalista Berta Cáceres, in
seguito assassinata, che era sotto processo per le sue attività di denuncia di
crimini ambientali.
Proprio
l’omicidio di Berta Cáceres è il caso più noto a livello internazionale dei
crimini politici commessi in Honduras: l’attivista assassinata nel 2016 aveva
vinto, un anno prima di essere uccisa, il premio Goldman, il più importante
riconoscimento al mondo per la tutela dell’ambiente. Nel marzo del 2016 un gruppo
di uomini armati l’ha trucidata nella sua abitazion e l’ha uccisa.
Le
autorità di Tegucigalpa hanno arrestato 8 persone sospettate dell’omicidio,
senza fare chiarezza però sui mandanti. La morte di Berta Cáceres non ha
fermato però la lotta degli attivisti, e ha provocato la reazione della
comunità internazionale.