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Nigeria, al via l’operazione ‘Danza del pitone II’

25 Settembre 2017

Un’esercitazione militare con l’intento di fare fronte e sconfiggere il crimine nell’area

Appena rientrata dall’operazione ‘Scambio di armi’ (Ruwan Wuta) che ha visto il bombardamento a tappeto di possibili nascondigli dei militanti di Boko Haram nel nordest della Nigeria, l’Aeronautica Militare nigeriana (NAF) sta prendendo ora parte alla ‘Danza del pitone II’ (Egwu Eke II), un’esercitazione militare – iniziata il 15 settembre nel sudest del Paese e programmata per un mese – con l’intento di fare fronte e sconfiggere il crimine e le attività che minano la sicurezza dell’area.

L’aviazione ha quindi dispiegato i suoi caccia che hanno sorvolato il territorio del sudest il 19 settembre e questo, secondo quanto dichiarato dal portavoce dell’Aeronautica Olatokunbo Adesanya, al solo scopo di sostenere l’attività delle truppe di terra, garantendo così maggiore ‘coesione e efficienza alle operazioni’ vista la vastità dell’area interessata.

Si tratta di una ‘esercitazione di routine’, ha annunciato il governatore dello stato di Abia, Ude Oko Chukwu, che ha anche aggiunto come i cittadini siano perfettamente al loro agio con l’operazione Egwu Eke II, malgrado la polemica scatenata da alcuni oppositori.

Tutto viene perfettamente giustificato sennonché il governo aveva accusato l’organizzazione del popolo indigeno del Biafra (Ipob) – che da anni lotta per la secessione dalla Nigeria del territorio del sudest chiamato un tempo Biafra – di essere un ‘gruppo terroristico’, dichiarazione che ha permesso ai militari di fare irruzione nell’abitazione del leader dell’Ipob, Nnamdi Kanu, a Umuahia nello stato di Abia. Kanu è riuscito a scappare in tempo e gli scontri tra sostenitori secessionisti e forze militari non sono mancati.

La stessa dichiarazione ha fatto sì che i finanziamenti esteri a un ‘gruppo terroristico’ non sono ormai più tollerabili e quindi devono essere combattuti dagli stati da cui provengono, in particolare Francia e Gran Bretagna. In occasione della 72esima Assemblea generale delle Nazioni Unite, Abike Dabiri-Erewa, assistente speciale del presidente nigeriano per le relazioni internazionali e la diaspora, ha quindi sollecitato una forte presa di posizione di questi stati «e di altri da cui provengono simili fondi».

Risulta pertanto difficile credere che la massiccia presenza di militari sul territorio non sia inserita in un progetto ben chiaro di ‘pulizia’ dell’area. Una fonte non ufficiale riferisce infatti che un soldato nigeriano ha rivelato come la presenza militare nel sudest non avesse altro fine che uccidere Kanu e che la ‘Danza’ non fosse altro che un pretesto per neutralizzare e annientare le attività dei membri dell’Ipob.

Il colonello Sagir Musa, direttore generale delle pubbliche relazioni, ha dichiarato venerdì 22 settembre che la situazione nel sudest del P=aese è stabile, che le violenti attività svolte dalle cosiddette guardie nazionali del Biafra – estorsione di denaro in posti di controllo – sono state bloccate, che il ‘gruppo terroristico del Biafra’ è stato disperso e che le attività quotidiane stanno proseguendo normalmente, senza alcun timore.

Un po’ diversa la situazione riferita da testimoni oculari. Sarebbero infatti ad oggi circa 150 i morti e il numero sta crescendo di ore in ore. Vengono anche riferiti atti di violenza contro le donne e c’è da parte di tutti la certezza che Egwu Eke II non sia una semplice esercitazione bensì una precisa operazione militare.