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Europa, torna una cortina di ferro?

8 Giugno 2017

Nuovi muri sorgono nel vecchio continente e non soltanto per respingere profughi e altri migranti. Limitati, per ora, all’area nordica

Un pò meno di 28 anni fa cadeva il Muro di Berlino, epicentro e simbolo della divisione dell’Europa in due blocchi reciprocamente ostili, di quella che Winston Churchill, uno dei vincitori della seconda guerra mondiale, aveva indelebilmente denominato ‘cortina (ovvero sipario) di ferro’, abbassatasi per volontà di un altro eversore del nazismo, Stalin, a protezione di un ‘campo socialista’ esteso con la forza delle armi ad una grossa fetta centro-orientale del vecchio continente.

L’evento, secondo qualche cervellone, doveva segnare la fine non solo di un’epoca ma addirittura della Storia, e naturalmente non è andata così. Nuovi muri non hanno tardato a fare la loro comparsa, anche se quasi sempre per impedire ingressi sgraditi dall’esterno piuttosto che fughe o esodi dall’interno. E adesso, con buona pace dei profeti troppo frettolosi, sembra che comincino a rinascerne dello stesso tipo non lontano ma solo un po’ più a est della linea che aveva diviso l’Europa per oltre quattro decenni.