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Elezioni in Iran: il risultato è così scontato?

10 Maggio 2017

Raffaele Mauriello, professore presso l’Università Allameh Tabatabai di Teheran, spiega i punti salienti della campagna elettorale

Il 19 maggio in Iran si terrà il primo turno delle elezioni presidenziali: la campagna elettorale è iniziata il 20 aprile e vede come protagonisti sei candidati. Come in molti Paesi occidentali anche in Iran esistono due turni elettorali, se nessuno dei candidati il 19 maggio arriverà alla soglia del 50% dei voti – obiettivo difficilissimo da raggiungere per l’attuale Presidente in carica Hassan Rouhani, anche se nel 2013 riuscì a ottenerlo, portando a casa un consenso pari al 50,71% dei votanti – si passerà al secondo turno elettorale. La rosa dei nomi è stata selezionata dal Consiglio dei Guardiani, un organismo costituzionale formato da dodici membri, i quali, in base a criteri generali tuttora non definiti, decidono le personalità più idonee per la candidatura alle elezioni presidenziali.

Dalla rosa dei papali presidenti sono stati scartati due dei candidati più discussi: l’ex Presidente Maḥmūd Ahmadinejad e l’ex Ministro della salute sotto il Governo Ahmadinejad, l’ostetrica Marziyeh Vahid Dastgerdi schierata con i conservatori. Dunque, come sempre, il Consiglio dei Guardiani ha fatto una selezione minuziosa, eliminando i candidati più scomodi: a quanto pare, in Iran, ancora è lontana la possibilità di vedere una donna Presidente.