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Stoccolma: Islamofobia alle radici dell’attentato?

7 Aprile 2017

Analisi del panorama socio-culturale svedese dopo l’attentato di oggi

E’ di nuovo allarme terrorismo, questa volta nella città di Stoccolma, nella pacifica Svezia. 
L’attentatore, ancora sconosciuto alle forze dell’ordine locali, avrebbe rubato un camion, per poi schiantarsi contro un centro commerciale, dopo aver travolto la folla. Le stime approssimative registrano circa 5 morti. Sembra che la polizia abbia individuato un uomo sospetto, mentre il Premier svedese, Stefan Löfven, ha sin da subito parlato di un ‘attacco terroristico’. La metodologia e la tempistica inducono, effettivamente, a ricondurre l’attacco di oggi a un attentato terroristico.

Un attacco in Svezia, però, non è poi così sorprendente. Sono, infatti, molti i cittadini svedesi che hanno sposato il jihad di Al-Baghdadi, partendo per la Siria o l’Iraq. Secondo l’ICSR, The International Centre for the Study of Radicalisation and Political Violence, la Svezia ha registrato un numero di Freign Fighters pari a 19 combattenti per ogni milione di persone, numeri che portano il Paese nella parte classifica alta dei Paesi europei.