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IL VIAGGIO DI VLAD NEL MONDO-DI-LA’ – SÎNZIANA POPESCU


by Sara Salone, ProMosaik e.V. – Continuiamo il nostro viaggio attraverso la letteratura romena con un libro di Sinziana Popescu, intitolato Călătoria lui Vlad in Celălalt Tărâm, di cui tradurremo anche un estratto. Il nostro viaggio attraverso la letteratura romena lo facciamo per promuovere il dialogo interculturale. 

Hai mai
pensato a come sarebbe se una mattina ti svegliassi nel Mondo-di-là, accanto ad
un Cavallo Prodigioso tutto tuo? È proprio quello che è successo a Vlad
Ionescu, un bambino come tanti che si è ritrovato a viaggiare in un mondo
fantastico.

Vlad
è un bambino di dieci anni, gelosissimo del fratellino o sorellina che sta per
nascere. Trascorre l’estate dai nonni, in un paesino di campagna dimenticato da
Dio. Proprio lì, inseguendo attraverso il Bosco della Cuccagna una strana
ragazza che altri non è che una delle Fate Madrine, si trova catapultato nel
Mondo-di-là, un magico regno che pullula di creature fantastiche: Giganti,
Streghe, Draghi, Maghi, Vampiri e Musocani. Molte di queste creature saranno
disposte ad aiutare Vlad nella sua importante missione: portare Andilandi, il
magico Usignolo Fatato, fino alla Radura Vivente, dalle Galiane, le fate buone.
Ma ci saranno anche molti nemici, disposti a tutto pur di allungare i loro
artigli su Andilandi. Vlad avrà davvero bisogno di tutto il suo coraggio per terminare
il suo viaggio: a casa lo attendono i suoi fratellini, per i quali lui desidera
essere, finalmente, un bravo fratello maggiore.
Una
finestrella sul… Mondo-di-là
Prefazione della traduttrice
Quando ho cominciato
a leggere questo romanzo, ho pensato che finalmente avevo trovato una storia
diversa, originale. Il libro, nato dalla straordinaria fantasia dell’autrice
Sînziana Popescu, è molto più di una storia inventata: esso racchiude un mondo intero,
sul quale noi, bambini o adulti, ci affacciamo forse per la prima volta. È un
mondo ricco, che merita di essere condiviso con chi ama l’avventura e non ha
paura di guardare lontano.
I personaggi, i
luoghi, le atmosfere di questo romanzo sono intessuti della magia e della
sacralità che la mitologia e il folklore romeni, sconosciuti ai più qui in
Italia, possiedono in abbondanza.
Se è vero che alcune
figure della tradizione popolare e mitologica sono comuni in molti paesi
dell’Europa – per esempio le tre Fate Madrine, Ursitoare in lingua originale, accomunabili alle nostre Parche, o
alle Moire greche, o ancora alle Norne norrene -, altri personaggi sono senza
dubbio tipici del mondo romeno. Penso alle Galiane – Sânziene in romeno -, le fate gentili il cui nome italiano è stato
creato ex novo giocando sul nome
latino del fiore selvatico con cui esse si ornano il capo; queste magiche
creature giocano un ruolo importantissimo nel folklore romeno e sono
riconducibili alla nostra notte di San Giovanni e ai festeggiamenti di mezza
estate, durante i quali si dice sia possibile vedere le fate danzare. Oppure mi
riferisco ai Musocani, i Căpcâni, grasse e orribili belve dalla testa di
cane; o ancora ai Draconiani, o Zmei,
malvagi mutanti-umanoidi dai poteri magici, che cavalcano cavalli alati e
maneggiano armi animate.
Questi e molti altri
sono i preziosi tesori racchiusi in uno scrigno che profuma di terre lontane e
sconosciute.
Detto ciò, non mi
resta che augurarvi… buon viaggio nel Mondo-di-là!
Estratto
dal primo capitolo
Il
Mondo-di-là
Traduzione© Sara Salone
Se vi chiedete chi o cosa sia
Andilandi di preciso, vi dirò che non è un bambino. Non è neanche un cucciolo
capace solo di combinare guai, né un videogioco (o almeno non ancora).
Andilandi non è neppure il nome di un dolce prelibato o di un extraterrestre
simpatico venuto a trovarci. No, non si tratta di una persona, non è un
animale, non è un gioco e, senza dubbio, non si mangia. Ma non per questo è
meno importante. Anzi, è importantissimo! E anche se molti di voi non se ne
ricorderanno più, sono sicura che l’abbiate già incontrato, alla prima grande
avventura della vostra vita.
Poiché,
vedete, per trovarlo, non c’è bisogno che vi troviate in un posto speciale o
che possediate chissà quali poteri magici, come saper volare (con Cavallo Prodigioso
o senza), saper respirare sott’acqua, come fanno i serpenti prima di diventare
Draghi, o ancora sapersi trasformare in ciò che vi circonda, come le Streghe.
Non conta nemmeno la vostra età, che abbiate o meno la barba, che vi allacciate
le scarpe da soli o che finiate tutto quello che avete nel piatto. Niente di
tutto questo. Dovrete invece avventurarvi in un mondo meraviglioso. E prendere
decisioni che, in un modo o nell’altro, cambieranno completamente il resto
della vostra vita.
Per
spiegarvi ciò a cui mi riferisco vi racconterò di Vlad Ionescu, che scoprì
Andilandi quando la sua famiglia aspettava con impazienza l’arrivo di un bebè.
I suoi genitori non gli avevano ancora detto se si trattava di un fratellino o
di una sorellina ma, qualsiasi cosa fosse, devo dirvi da subito che Vlad non
era affatto entusiasta dell’idea. E non era neppure felice di essere stato
“cacciato” da Bucarest, e più esattamente dalla casa in cui era vissuto tanto
bene fino a quel momento, e spedito ad Hoghiz, dai Munteanu, i nonni materni.
In un villaggio che, a cercarlo attentamente sulla cartina, troverete in
Transilvania, da qualche parte nei pressi del Bosco della Cuccagna.
E fin
qui niente di strano, direte, e forse non siete così lontani dall’aver ragione.
Soprattutto perché, a prima vista, né la gente che viveva nel piccolo paese ai
margini del bosco, né il bosco stesso sembravano avere nulla di insolito. Ma
questo era solo ciò che si vedeva sulla mappa o dal finestrino del pullman con
cui Vlad era arrivato lì.
Come
mai? In primo luogo perché nel villaggio in questione, che mi crediate o meno,
non c’era l’elettricità. O almeno non c’era quando ci sono capitata l’ultima
volta. E così addio TV, computer e molti altri apparecchi di cui, sicuramente,
a casa non potete più fare a meno. Là non esistevano neanche grandi negozi, né
parchi di divertimento, né aree-gioco super attrezzate, né caffetterie o
cinema, trovati magari per caso. In altre parole, se non l’avete ancora capito,
la gente viveva in quelle terre come al principio del secolo scorso. E questo
non sarebbe stato nulla, se non fosse che i cittadini avevano mantenuto anche
la mentalità di quei tempi.
Vlad
aveva cominciato a trovare divertenti tutte quelle usanze. Più di tutto lo
incuriosiva il fatto che i contadini non chiamassero il Bosco della Cuccagna
con il suo vero nome, e come era anche segnato sulla cartina, se non quando
parlavano con chi veniva da fuori. Ma quando erano soli, se si drizzavano bene
le orecchie, li si poteva sentir dire “il Mondo-di-là”. Secondo loro quello non
era un posto qualsiasi; era magico, popolato da una moltitudine di esseri
fantastici dei quali, sono sicura, avrete sentito parlare solo nelle favole. Un
mondo abitato da strane creature come Streghe, chiamate anche Signore, Maghi,
Vampiri, Draghi,
Musocani
e Usignoli
Fatati.