Israele avrà un governo, infine
Il Post 20 APRILE 2020 |
Benjamin Netanyahu e il suo ex principale avversario Benny Gantz hanno trovato un accordo per governare insieme, dopo un anno di stallo (e tre elezioni).
Un gruppo di partiti israeliani ha annunciato di aver trovato un accordo per formare un nuovo governo, dopo che per circa un anno – durante il quale ci sono state due elezioni che non avevano portato alla formazione di una maggioranza – il governo era rimasto in carica soltanto per gli affari correnti.
Le due principali forze politiche che sosterranno il governo saranno il Likud del primo ministro uscente Benjamin Netanyahu, che secondo gli accordi rimarrà in carica per un altro anno e mezzo, e una corrente di parlamentari del partito centrista Blu e Bianco legata a Benny Gantz, che fino a un mese fa era considerato il leader dell’opposizione a Netanyahu e che fra un anno e mezzo dovrebbe subentrare alla carica di primo ministro.
«Sarà un governo di emergenza nazionale», ha twittato poco fa Gantz, che circa un mese fa aveva sbloccato lo stallo che era seguito alla terza elezione politica nel giro di un anno dicendosi disposto a governare con Netanyahu. Un pezzo del suo partito, Blu e Bianco, non ha accettato la sua decisione e farà parte dell’opposizione insieme al partito di centrosinistra Meretz. Entreranno nella maggioranza e nel governo, invece, sia i partiti della destra religiosa e nazionalista sia il partito Laburista.
I dettagli sull’accordo fra Netanyahu, Gantz e i loro alleati dovrebbero essere diffusi in serata, così come il programma politico e l’esatto numero di parlamentari che sosterranno il nuovo governo.
Secondo fonti del quotidiano israeliano Haaretz, la fazione di Blu e Bianco fedele a Gantz otterrà il ministero della Difesa (che andrà a Gantz stesso) e quello degli Esteri e della Giustizia. Al Likud, il partito di Netanyahu, è stato garantito il ministero delle Finanze e quello della Pubblica Sicuezza. Il leader dei Laburisti Amir Peretz dovrebbe invece diventare il nuovo ministro dell’Economia.
Il programma del nuovo governo non è ancora stato diffuso, ma la fazione di Blu e Bianco vicina a Gantz è considerata piuttosto vicina alle posizioni del Likud, quindi della destra nazionalista e liberale. Nelle scorse settimane i giornali israeliani avevano raccontato che Gantz e Netanyahu avevano inoltre trovato un accordo su uno dei temi che sta più a cuore ai partiti di destra israeliani: l’annessione di una parte delle colonie israeliane in Cisgiordania, che Israele occupa dal 1967 nonostante la comunità internazionale le consideri parte del futuro stato palestinese.
Negli ultimi mesi Netanyahyu ha promesso varie volte che a breve il governo israeliano avrebbe iniziato ad annettere le principali colonie israeliane in Cisgiordania, approfittando anche del parziale appoggio dell’amministrazione statunitense di Donald Trump (la cui proposta di pace per la risoluzione del conflitto israelo-palestinese era sbilanciata a favore di Israele e proponeva esplicitamente l’annessione di varie colonie).
Da tempo Israele stava attraversando una crisi politica senza precedenti. Negli ultimi mesi il dibattito pubblico è stato dominato dai processi a Netanyahu per truffa e corruzione, che inizieranno fra un mese; all’inizio del 2019 il suo governo aveva perso la maggioranza in Parlamento, ma in seguito alle prime due elezioni politiche non era emersa nessuna nuova maggioranza, e sia Netanyahu sia il paese erano rimasti in una specie di limbo (è da circa un anno che in Israele non viene adottata nessuna riforma o legge importante). In queste settimane il paese sta anche affrontando la pandemia da coronavirus, che per il momento ha causato circa 173 morti.