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Coronavirus: se li conosci li inviti? Da 3,7 miliardi di anni la vita sul pianeta Terra è un “connettoma” grazie soprattutto alla “internet virale”

di Leopoldo
Salmaso, 11 aprile 2020. Partiamo dai postulati di Henle-Koch (1840), ancor
oggi criterio fondamentale per stabilire se un agente microbico X sia la causa
di una determinata malattia M: 1) il microbo X deve essere sempre associato
alla malattia M; 2) il microbo X si deve poter isolare in coltura pura dai
tessuti malati; 3) se inoculato in un animale recettivo, il microbo X deve
riprodurre la malattia M; 4) il microbo X si deve poter isolare nuovamente dal
secondo animale.


L’internet virale mantiene il consenso informato ad ogni livello della
Vita sulla Terra

Quei criteri si sono dovuti adattare alle nuove conoscenze: soprattutto
all’evidenza che, nella maggior parte delle infezioni microbiche, prevalgono i
portatori sani, tranne poche eccezioni come la Rabbia, l’AIDS, la Malaria da
Plasmodium falciparum negli bambini o anche in adulti non assuefatti.
Per gli altri “parassiti” non solo prevalgono i portatori sani o
paucisintomatici, ma si impone anche una serie di considerazioni più generali,
strettamente legate alla co-evoluzione della vita sulla Terra, che ho trattato
in un recente articolo2.

Per sintetizzare: i virus coi loro precursori (i plasmidi dei batteri) sono
presenti sulla Terra da 3,7 miliardi di anni. I virus non sono esseri viventi,
ma “messaggi in codice genetico” che trasferiscono informazione fra ogni tipo
di cellula vivente (batteri, funghi, protozoi, organismi multicellulari,
organismi “superiori” fino alle piante sessuate, ai mammiferi, all’uomo). Negli
organismi superiori i virus trasferiscono informazione preferibilmente su
“organi bersaglio”, essendo il messaggio virale di solito emesso dai
corrispettivi organi di altri individui. I virus sono diffusissimi in ogni
ambiente esterno, e ancor più all’interno di ogni essere. L’organismo umano è
composto da circa 100 mila miliardi di cellule proprie (self). Lo stesso
organismo è costituito da non meno di 10 batteri e 100 virus per ogni cellula
self.

Purtroppo la maggior parte dei ricercatori occidentali (le cui indagini sono
finanziate quasi solo se compatibili col dogma meccanicistico-deterministico,
con inesorabili ripercussioni sulla carriera) si occupa dell’8% del DNA
collegabile con i caratteri fisici visibili e misurabili, e disdegna l’altro
92% al punto da chiamarlo “DNA spazzatura”.

Nell’ambito della scienza si sta facendo strada una branca della Genetica,
l’Epigenetica, che studia come da un patrimonio genetico (genotipo) identico si
sviluppino caratteristiche visibili (fenotipi) differenti, fatto questo assai
evidente nei gemelli omozigoti. Ancor più eclatante è il fatto che una singola
cellula fecondata si divide fino a generare miliardi di cellule che contengono
tutte lo stesso identico DNA  ma che si
differenziano andando a costituire organi (fegato, polmone, rene, etc.) e
sistemi (scheletrico, sanguigno, cerebrale, etc.) assai differenti, ma tutti
coordinati in una entità psicosomatica unica e irripetibile.
Purtroppo anche
gli Epigenetisti ci sanno dire tantissimo sul COME si svolge l’epigenesi, ma si
interrogano pochissimo (e, se lo fanno, si guardano bene dal rivelarlo) sul
COME MAI.
COME: i geni del
DNA vengono re-pressi o es-pressi tramite reazioni biochimiche di metilazione o
acetilazione; il fenotipo è influenzato da fattori ambientali come i ritmi
circadiani, la dieta, etc., etc. Molti studiosi riconoscono che, fra i fattori
ambientali che influenzano la condizione di salute/malattia vanno incluse anche
le emozioni, data l’evidenza scientifica che ansia, calma, paura, fiducia,
odio, amore, etc. attivano in maniera assai differente il nostro sistema
neuro-vegetativo, bioumorale, ormonale, immunitario. I più temerari si spingono
a ipotizzare che anche il DNA “spazzatura” giochi un qualche ruolo nello
sviluppo del fenotipo o, meglio, dell’epigenoma.
COME MAI: già
questa domanda puzza di eresia, puzza di finalismo, assomiglia ai “perché” dei
filosofi, ergo è vietato porla nei corsi universitari, sempre più ridotti a
riti dello scientismo. Ma una scienza senza perché è pura tecnologia: roba che
ormai computer e robot sanno fare senza di noi e meglio di noi. Allora sarà
opportuno arricchire il campo della Scienza con sani interrogativi, ad esempio:
– Come mai l’embrione umano, nel suo sviluppo intrauterino ripercorre le grandi
tappe evolutive passando da uno stadio di “ameba” a uno di “verme”, di “pesce”
e di mammifero? Il cosiddetto DNA “spazzatura” è un “archivio” che custodisce
la memoria della co-evoluzione della vita sulla Terra?
– Come mai i
mitocondri di ogni cellula umana, le ciglia dell’albero respiratorio, i
flagelli del tubo digerente, i coni e i bastoncelli della retina oculare (e
tanto altro) hanno composizione biochimica e ultrastruttura identica a quella
dei corrispondenti batteri3?
– Come mai il mio
“self” è composto per più del 99,9% di batteri e virus? Un “self puro”, non
“infettato” da batteri e virus, potrebbe mai esistere?
– Come mai, se i
batteri sono ubiquitari da 3,7 miliardi di anni, e i virus sono ancor più
ubiquitari visto che “infettano” tutto e tutti, batteri compresi, come mai la
Vita non è “morta di malattia infettiva”?
– Come mai, anche
nelle infezioni con esiti micidiali come peste, colera, vaiolo, tifo, etc. la
condizione prevalente è quella di portatore sano o paucisintomatico, mentre la
malattia grave e/o mortale non colpisce più di un terzo delle persone
infettate?
– Come mai
nessuno “scienziato ufficiale” ha ancora coniato l’espressione “internet
virale
”, se è vero com’è vero che i virus sono messaggi in codice genetico
che ogni cellula vivente emette e riceve, in continuazione, con evidente
beneficio co-evolutivo per ciascuna e tutte le specie viventi?
– Come mai i
virus vengono inesorabilmente associati a malattia (latino: virus = veleno),
mentre la funzione dell’internet virale, con ogni evidenza, è quella di “mantenere
il consenso informato
” ad ogni livello della Vita sulla Terra? E’ forse
anti-scientifico asserire che ogni fenotipo è non solo un epigenoma, ma è anche
un “connettoma”, strettamente connesso al Tutto tramite l’internet
virale?
– Come mai si
parla di retrovirus solo per incolparli dell’AIDS, e non si dice mai che senza
retrovirus non ci sarebbero i mammiferi4
(anzi, ogni specie completamente sessuata)?
AIDS: SE LA
CONOSCI LA EVITI!
RETRIVIRUS: SE LI CONOSCI LI INVITI?

Come mai si parla di retrovirus solo per incolparli dell’AIDS, e non si dice
che, senza retrovirus, non ci sarebbero sulla Terra i mammiferi (anzi, ogni
specie completamente sessuata)?

Infine, ammesso e
solo parzialmente concesso che SARS-CoV-2 sia una di quelle eccezioni (malattia)
che conferma la regola (co-evoluzione pacifica):
– Come mai
nessuno si chiede quale vantaggio co-evolutivo portino i coronavirus agli
animali, uomo compreso, visto che la selezione naturale li premia da miliardi
di anni? In letteratura non si trova neanche un timido accenno a domande
simili. Io comincerei con un’ipotesi minimale: i coronavirus, provocando
un’infiammazione leggera e limitata alle prime vie aeree (in prevalenza nella
stagione invernale), stimolano le difese locali atte a combattere ogni tipo di
corpo estraneo, vivente o meno, e ad espellerlo con gli starnuti: con ciò
stesso ci proteggono contro malanni più gravi…
COVID-19: SE
LA CONOSCI LA EVITI!
CORONAVIRUS: SE LI CONOSCI LI INVITI?

Come mai nessuno si chiede quale vantaggio co-evolutivo portino i coronavirus agli
animali, uomo compreso, visto che la selezione naturale li premia da miliardi
di anni?