Francia: all’aeroporto di Lione, gli addetti ai bagagli boicottano le valigie di un volo proveniente da Israele
Jean Patrick Grumberg – 11 novembre 2019 |
L’autore di questo articolo è Jean Patrick Grumberg. Come giornalista negli anni ’70, ha lavorato per la rivista mensile satirica Charlie (Charlie Hebdo), poi come uomo d’affari e lobbista.
Collabora al sito web conservatore francese Dreuz.info che come slogan dichiara di offrire boccate d’aria mattutina per sopportare le bugie dei media. Nell’articolo che segue l’autore offre spunti di provocazione per fuorviare la contestazione e il boicottaggio verso le politiche israeliane cercando di colorare il “comportamento dei musulmani” di antisemitismo: “Benvenuti in Francia, terra dei diritti civili, ma non applicati agli Ebrei.”
Ecco la testimonianza di un viaggiatore arrivato con quel volo:
Siamo atterrati a Lione Saint-Exupéry domenica 10 novembre 2019, su un volo Transavia proveniente da Tel Aviv. L’aereo è atterrato come previsto alle 17:20. Al banco di controllo passaporti del Terminal 1, di solito affollato, non c’era nessuno tranne i passeggeri del nostro volo. Dieci minuti dopo, verso le 17:30, eravamo tutti davanti al nastro trasportatore 02, come indicato dagli schermi, in attesa delle nostre valigie.
Verso le 17:50, alcuni passeggeri hanno iniziato a mostrare la loro sorpresa per il tempo impiegato per scaricare i bagagli, soprattutto perché eravamo l’unico volo ancora in attesa dei bagagli, mentre gli altri nastri trasportatori si erano svuotati.
Sono le 18:30, ormai è passato parecchio tempo dal nostro arrivo di fronte al nastro trasportatore 02. Comprendiamo chiaramente che qualcosa non va. Il nostro bagaglio è in ritardo. Non c’è alcun motivo per giustificare un’attesa così lunga, quando il terminal è quasi vuoto e l’aeroporto è di piccole dimensioni.
Uno dei viaggiatori si reca al banco ritiro bagagli per chiedere una spiegazione. Gli viene detto che “il bagaglio arriverà entro 5 minuti”.
5 minuti dopo, non è arrivato un solo bagaglio. Un annuncio quasi impercettibile ci dice che il nostro bagaglio sarà lì tra 10 minuti! Ormai, senza alcuna spiegazione, stiamo aspettando da 45 minuti …
Consegna dei bagagli di altri voli
A un certo punto, vediamo i passeggeri provenienti da un altro volo che, stranamente,ottengono i bagagli in 10 minuti. Dopo 55 minuti di attesa, noi passeggeri del volo da Tel Aviv iniziamo ad arrabbiarci. Ora è chiaro, tutti capiamo cosa sta succedendo: gli addetti ai bagagli tengono intenzionalmente i nostri bagagli in ostaggio a causa della nostra provenienza. Veniamo a sapere da alcuni passeggeri che lo hanno già fatto altre volte con i voli provenienti da Tel Aviv. E per paura della rappresaglia, la direzione dell’aeroporto non fa nulla (o forse è complice?)
Le persone perdono la calma
Molte persone, giustamente, cominciano a perdere la pazienza e alzano la voce. Dopo più di un’ora di attesa, nessun funzionario dell’aeroporto si presenta per verificare la nostra situazione. Molte delle persone che attendono da più di un’ora sono anziani.
Sentendosi indubbiamente, e a buon ragione, disprezzati, ostracizzati, attaccati per quello che sono, vale a dire ebrei ( il 95% dei passeggeri lo è ), un piccolo numero di persone decide di cercare un responsabile e chiedergli quale sia il motivo per questo ritardo sproporzionato.
Poco distante, vedono una porta ed entrano.
Sono immediatamente fermati dal personale dell’aeroporto che, davanti alle persone preoccupate e stanche, fa finta di essere sorpreso, minaccia ritorsioni, afferma di non capire cosa stia succedendo
Gli animi si riscaldano
Visto che non vi è stata alcuna spiegazione da parte del personale, a parte cavilli, avvertimenti e minacce, uno o due passeggeri, credendo di riconoscere un carrello che trasporta i nostri bagagli, decide di ritirare i bagagli personalmente.
In quel momento, un addetto ai bagagli interviene fisicamente e strattona un passeggero. Segue una rissa e c’è grande confusione. I passeggeri, aiutati da due o tre agenti aeroportuali, riportano rapidamente la calma.
Più tardi sono arrivati due poliziotti a cui abbiamo descritto con calma la situazione. Dopotutto, ciò che la gente vuole è riprendersi le valigie e porre fine a questa situazione.
Ma invece di ordinare all’aeroporto di consegnare rapidamente i nostri bagagli, la polizia dichiara che: “non è una nostra responsabilità, gli addetti ai bagagli, data la violenza che ha avuto luogo, sono ora riluttanti a consegnare i bagagli”.
Due ore dopo
Alcuni passeggeri dovevano prendere un treno e l’hanno perso. Abbiamo aspettato due ore a causa del comportamento degli addetti ai bagagli musulmani che hanno ritardato consapevolmente la consegna delle valigie ai viaggiatori di Tel Aviv.
Benvenuti in Francia, terra dei diritti civili, ma non applicati agli Ebrei.
Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” – Invictapalestina.org