Brucia, neoliberismo, brucia
Pepe Escobar 09/11/2019 |
Il neoliberismo sta bruciando, letteralmente. Dall’Ecuador al Cile, è il Sud America, ancora una volta, ad indicare la strada. Contro le prescrizioni di austerity da parte dell’FMI, il continente sembra finalmente pronto a rivendicare il potere di scrivere la propria storia.
Tradotto da HMG
Tre sono le elezioni presidenziali in ballo. Quella boliviana sembra essersi risolta domenica scorsa – ancorché i soliti sospetti paventino dei brogli. Ad Argentina ed Uruguay tocca domenica prossima.
Il contraccolpo alle espropriazioni subìte sarà travolgente. Alla fine raggiungerà anche il Brasile, che al momento continua ad esser fatto a pezzi dagli epigoni di Pinochet.
Il Cile privatizza tutto
I cittadini cileni si chiedono: “Cos’è peggio, non pagare le tasse o bloccare la metropolitana?”. Basta dare uno sguardo ai numeri. Lo scorso anno il PIL del paese è cresciuto dell’1,1%, mentre i profitti delle più grandi aziende sono cresciuti dieci volte tanto. Non è difficile intuire da cosa sia causato l’enorme divario. Il popolo sottolinea il fatto che acqua, elettricità, gas, istruzione, sistema sanitario, trasporti, le saline di Atacama, e persino i ghiacciai, siano stati tutti privatizzati.