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ARABIA SAUDITA. “Otto terroristi uccisi” nella regione sciita del Qatif

13 maggio 2019, Nena News
Le vittime, afferma Riad, facevano parte di una “cellula terroristica”. La monarchia, intanto, fa sapere che due sue petroliere sono state attaccate lungo le coste degli Emirati Arabi Uniti.

Ritornano a salire le tensioni nel Qatif, la regione orientale dell’Arabia Saudita a maggioranza sciita. Sabato 8 membri di una presunta “cella terroristica” sono stati uccisi nel corso di un blitz compiuto dalla polizia. Secondo Riyad, il gruppo si preparava a compiere “attività terroristiche” contro le forze di sicurezza del Paese. Il portavoce della sicurezza saudita ha detto che le vittime avevano sparato colpi di arma da fuoco contro gli agenti di polizia che avevano circondato un appartamento nel quartiere di Sanabis. “Li avevamo invitati ad arrendersi, ma loro hanno aperto il fuoco contro di noi” ha spiegato il portavoce, chiarendo che nessun civile o poliziotto è rimasto ferito nel corso del blitz. I media locali riferiscono che le forze di sicurezze hanno circondato la cittadina di Umm al-Hamam nel Qatif per più di 15 ore nel tentativo di arrestare i presunti responsabili di “atti di terrorismo” compiuti nella parte orientale del Paese.
A inizio anno, in un episodio molto simile a quello accaduto sabato, le forze di sicurezza avevano ucciso diverse persone nel corso di una sparatoria avvenuta nell’area. Il Qatif resta una regione incandescente: nel 2011, sulla scia delle proteste arabe, è stato infatti il centro delle proteste antigovernative. Alla base del malcontento della popolazione dell’area, c’è il fatto che gli sciiti dell’Arabia Saudita – circa il 10-15% dei 32 milioni di abitanti del Paese – lamentano di essere discriminati dalle autorità sunnite (Riad respinge le accuse). Le tensioni nel Qatif si sono fatte poi tesissime nel 2016 quando il noto leader religioso sciita Nimr al-Nimr è stato giustiziato “per terrorismo”. La sua uccisione ha amplificato il settarismo nel Golfo e ha esacerbato il conflitto (per ora per procura) tra Arabia Saudita e la sua rivale Iran.
Il conflitto tra le due potenze regionali sembra che possa accedersi in qualunque momento. Stamane Riad ha comunicato che due sue petroliere sono state oggetto di “un attacco di sabotaggio” avvenuto ieri vicino alle coste dell’emirato di Fujairah (Emirati Arabi Uniti). Un attacco che ha coinvolto 4 navi, ha fatto sapere Abu Dhabi, ma che non ha causato vittime e conseguenze rilevanti: le operazioni al porto di Fujairah, infatti, sono continuate regolarmente.
Un ben più duro colpo per l’Arabia Saudita, invece, potrebbe giungere dall’Europa: il Belgio starebbe pensando di sospendere la vendita di armi ai sauditi dopo che un’inchiesta giornalistica avrebbe dimostrato il loro utilizzo nella guerra in Yemen. Intervistato dalla rete RTBF, il ministro degli esteri belga Didier Reynders ha detto che “sarebbe buono che ciò [la sospensione] avesse luogo qualora fosse dimostrata la notizia”. Se così fosse, ha precisato, il governo regionale della Vallonia dovrebbe ordinare lo stop all’invio di materiale bellico ai sauditi. Secondo la costituzione belga, infatti, questa decisione spetta alla regione in cui sono state prodotte le armi: in questo caso appunto la Vallonia dove ha sede la produttrice di armi FN Herstal. In un’inchiesta pubblicata lo scorso mercoledì, il quotidiano locale Le Soir ha affermato che armamenti di produzione belga e tecnologia militare vengono usati regolarmente dai sauditi contro i ribelli houthi in Yemen.