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OPINIONE. Varsavia e il rifiuto palestinese

Oraney Ali 14 febbraio 2019
Secondo e ultimo giorno di conferenza sul Medio Oriente: gli Stati Uniti portano avanti un duplice obiettivo, costruire un fronte anti-iraniano e liquidare la questione palestinese. Con un solo strumento: la normalizzazione dei rapporti tra paesi arabi e Israele.

Un giorno quando si parlava di Varsavia, ci saltava subito in mente “il Patto di Varsavia”. Oggi a Varsavia dove si tiene una conferenza dedicata all’aggressione e ai diritti dei popoli: il governo degli Stati Uniti pensa di essere riuscito a completare la squadra contro uno dei paesi della regione, l’Iran e cerca di chiamare alla raccolta degli Stati arabi in alleanza con Israele.
Oltre all’alleanza contro l’Iran, l’amministrazione Usa in questa conferenza cerca di raccogliere il consenso per liquidare la causa palestinese. L’ americano Jared Kushner cercherà di vendere il piano Tcefoah per la causa palestinese, il progetto del secolo, il piano americano per la pace in Medio Oriente. Kouchner punta sulla collaborazione dei regimi arabi contro le aspirazioni dei loro popoli e di andare avanti con passi distruttivi, con l’obiettivo di tessere un alleanza con Israele che serve per la propria sopravvivenza e per quella di altri regimi dei paesi arabi, oltre che per la penetrazione e il dominio del sionismo.
Non è strano che il popolo arabo palestinese sia in prima linea insieme agli altri popoli arabi, dato che la questione palestinese è sempre stata una vera bussola per i popoli arabi e per i popoli del mondo. Sono uniti dalla solidarietà, dalla volontà di rifiutare il dominio sionista e imperialista e, infine, di costruire un progetto di sostegno mondiale contro le sue azioni aggressive nella regione.
Per questo viene attirata l’attenzione sulle intenzioni degli Stati Uniti: dopo due anni di mandato dell’attuale amministrazione americana, ancora si continua a procrastinare il “piano del secolo”, almeno questo è quello che dicono le fonti Usa coinvolte. Si prevede di coprire le azioni sioniste sul terreno, che rappresentano il vero modo di liquidare la causa palestinese: distruzione, sistematica repressione e morte sono storia di tutti i giorni per i palestinesi dei Territori Occupati della Cisgiordania e di Gaza, vittime quotidiane dell’occupazione israeliana, con limitazioni della libertà di movimento, i muri e le strade circolari, come la strada «dell’apartheid», la Road 4370, che chiudono in ghetti i centri palestinesi, gli espropri di terre, le distruzioni di case per arrivare perfino all’appropriazione delle risorse idriche e allo sradicamento di alberi.
La brutale repressione dell’occupante colpisce, sempre più con arresti indiscriminati, perfino i bambini, mentre continua incessante la costruzione di nuove colonie e l’espansione di quelle già esistenti. Stiamo parlando quindi, di due indirizzi e due obiettivi per questa conferenza: il primo è la normalizzazione dei rapporti con lo Stato sionista al di là dei diritti dei palestinesi, il secondo è una misura di aggressione contro un paese della regione (l’Iran) che si pone da tempo fra esso e gli altri Stati arabi.
L’amministrazione americana e Israele stanno cercando di utilizzare gli arabi come strumento per combattere e affrontare l’Iran e allo stesso tempo fanno pressione sui palestinesi per fargli accettare la normalizzazione del mondo arabo con Tel Aviv e per spingerli a fare altro, liquidando la causa e i diritti palestinesi.
Tutto questo pone ai palestinesi domande difficili e dure: in primo luogo il problema della divisione interna, causa della debolezza della capacità palestinese di far fronte alle sfide più basilari; in secondo luogo il problema del dover affrontare tali sfide.
In realtà, sembra che tutta la lotta del popolo palestinese sia minacciata. Sembra necessario iniziare il lavoro subito, al fine di superare tutte le divergenze, avviare un programma nazionale di azione, con i relativi programmi di lavoro di tutte le forze in campo, affrontare il progetto sionista e salvare i diritti nazionali dei palestinesi.
La Conferenza di Varsavia sotto la egida americana inizia con la partecipazione araba e il rifiuto palestinese. Nella capitale polacca, con la partecipazione di circa 60 paesi, tra cui l’occupante israeliano e Stati arabi, la conferenza è stata boicottata da diversi paesi, tra cui la Palestina e la Russia. Tra i paesi rappresentati nella conferenza a livello ministeriale, ci sono dieci paesi del Medio Oriente: Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Egitto, Yemen, Giordania, Kuwait, Marocco, Oman, oltre a Israele.
Gli Stati Uniti stanno spingendo i loro alleati arabi sunniti a fondare un’alleanza militare a livello regionale nota come Alleanza strategica del Medio Oriente, o Mesa, chiamata simbolicamente la Nato araba.
I palestinesi hanno respinto e rifiutano di partecipare alla conferenza perché lo considerano “un nuovo episodio della cospirazione contro il popolo palestinese e i sui diritti e per la distruzione del progetto nazionale palestinese”.