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ONU. Trump ferma risoluzione che critica stop Israele ad osservatori a Hebron

7 febbraio 2019, Nena News
Era stata presentata da Kuwait e Indonesia in risposta alla decisione di Netanyahu di non rinnovare il mandato della Tiph, missione di cui fa parte anche l’Italia.

E’ di acciaio l’alleanza tra Benyamin Netanyahu e Donald Trump, su ogni aspetto. L’amministrazione Usa la scorsa notte ha bloccato la bozza di una risoluzione per il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, presentata da Kuwait e Indonesia, che critica la decisione di Israele di non rinnovare il mandato degli Osservatori internazionali della Tiph, ad Hebron, città della Cisgiordania ad alta tensione tra occupanti israeliani e occupati palestinesi. Il “no” degli americani è scattato nonostante il testo della risoluzione si limitasse soltanto ad una critica del passo fatto la scorsa settimana dal governo Netanyahu che ha definito la Tiph “una forza internazionale che opera contro Israele”. La decisione è stata attaccata dai palestinesi che l’hanno definita “inaccettabile”.
La missione, creata dopo il massacro di Hebron di 29 palestinesi da parte di un colono israeliano (Baruch Goldstein) nel 1994 e rilanciata tre anni dopo, è composta da una sessantina di osservatori provenienti da cinque paesi: da Norvegia, Svizzera, Italia, Turchia e Svezia. Ha il compito di monitorare e denunciare infrazioni agli accordi internazionali che nel gennaio 1997 hanno diviso Hebron in due settori: H1 controllato dall’Autorità nazionale palestinese e H2, sotto l’autorità dell’esercito israeliano, dove è situata la Tomba dei Patriarchi – luogo sacro a musulmani ed ebrei – e in cui vivono 20mila palestinesi e circa 700 coloni ebrei giunti nella città dopo l’occupazione nel 1967. Il mandato della missione veniva rinnovato ogni sei mesi ma il 28 gennaio Israele ha deciso di non confermare il rinnovo della missione. Una decisione nei confronti della quale i cinque paesi finanziatori hanno espresso rammarico e auspicato un ripensamento di Israele.
Ripensamento che non avverrà. Il premier Netanyahu è impegnato in una campagna elettorale più difficile del previsto in cui saranno importanti per la sua vittoria anche i voti dei coloni israeliani, principali artefici delle pressioni che hanno portato al mancato rinnovo della missione. Ad indispettire i coloni, che godono di ampio sostegno nel governo nazionalista religioso alla guida di Israele, è stato un rapporto presentato dalla Tiph su venti anni di monitoraggio della situazione a Hebron, nel quale gli osservatori riferiscono degli abusi e delle violenze subite dalla popolazione palestinese nella zona H2.
Un appello perché sia trovato un nuovo accordo sulla missione era stato lanciato nei giorni scorsi da Antonio Guterres. Il Segretario generale delle Nazioni Unite aveva espresso la speranza di vedere le parti raggiungere un’intesa volta a portare avanti la missione della Tiph. Un altro appello, indirizzato proprio all’Onu, affinché garantisca una presenza internazionale permanente nei Territori occupati di Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme est, è arrivato dal Segretario dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina, Saeb Erekat.