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Salvini si crede Trump ma ignora che la Convenzione ONU ci riguarda

Sandra Zampa 28/01/2019
“In nessun caso può disporsi il respingimento alla frontiera di minori stranieri non accompagnati”. 

Recita così l’articolo 3 della legge 47/17 a tutela dei minori stranieri non accompagnati. Riletto oggi, con lo sguardo alla Sea Watch3 e ai 13 minorenni presenti a bordo, l’articolo suona come una norma ispirata. Meno male che esiste.

Due elementi mi colpiscono in queste ore. Ho un ricordo nettissimo del tempo trascorso in commissione a discutere il testo di una legge che rappresenta in Europa un caso di eccellenza e l’oggetto di studio di molte tesi di laurea nei nostri atenei.
Ad alcuni tra i parlamentari presenti pareva inutile ribadire il principio di “non respingimento” dei minorenni migranti perché già contemplato nel Testo Unico sull’immigrazione ma a molti tra noi, cui era noto che respingimenti, soprattutto nei porti italiani, avevano avuto luogo senza che da ciò fossero derivate le opportune conseguenze sul piano giuridico, parve opportuno ribadirlo.
L’Italia l’ha ratificata nel maggio 1991. Parliamo del trattato internazionale più ratificato al mondo (196 Stati) e nella storia dei trattati internazionali, a cui tutta la legislazione nazionale deve ispirarsi. Sorprende ogni volta dover segnalare che gli Stati Uniti non l’hanno mai ratificato ma questo spiega le ragioni per cui l’attuale Presidente Trump può respingere o trattenere in detenzione ragazzini in fuga dal Messico senza conseguenze legali.
Non è così per l’Europa, almeno per gran parte del continente, e non è così per l’Italia che ha fatto della Convenzione (e della Convenzione di Lanzarote) l’elemento ispiratore della legge 47. Quindi, caro ministro Salvini si ricordi che per lei non vale ciò che vale per Trump.
Il secondo elemento che mi colpisce è il ricordo del sostegno senza incertezze che i parlamentari del movimento a 5 stelle assicurarono alla legge fin dai suoi primi passi.
Tra i rarissimi provvedimenti legislativi accolti e condivisi dai parlamentari “grillini” la legge 47 c’è sempre stata come testimonia il via libera finale arrivato con un unanime voto favorevole del PD e dei 5 Stelle.
Oggi occorre dunque chiedere a loro perché non si battono per il rispetto di una legge che hanno condiviso e apprezzato. Così facendo non solo contraddicono norme di civiltà in cui hanno detto di credere ma anche se stessi, quella nuova proclamata cultura politica di cui si sono detti espressione. Con la conseguenza di incoronare ancora una volta il ministro Salvini come il vero vincitore di una partita che l’ha condotto a calpestare i diritti dei minori.