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FOCUS ON AFRICA. Wini Omer, a difesa dei diritti delle donne in Sudan

Federica Iezzi 27 ottobre 2018
L’attivista e giornalista sudanese è stata arrestata lo scorso dicembre per aver indossato una gonna e aver camminato “in modo indecente”. Rischia di essere accusata anche di “crimini contro lo stato”, punibili con una condanna a morte.

Arrestata lo scorso dicembre per aver indossato una gonna e per camminare in modo indecente, la giornalista sudanese e attivista per i diritti delle donne, Wini Omer è comparsa davanti a un tribunale di ordine pubblico. È anche a rischio di essere accusata di crimini contro lo stato, punibile con una condanna a morte. Fervente attivista per i diritti umani e delle donne, racconta che negli ultimi anni, il Sudan ha condannato migliaia di donne alla fustigazione pubblica per disturbo dell’ordine pubblico.
Giornalista e difensore dei diritti umani, Wini Omer, attualmente lavora come responsabile del Democratic Thought Project e come redattore della rivista Alhadatha Alsudanya. Educa i giovani ai diritti umani, alla lotta contro la violenza di genere e ai problemi di salute riproduttiva. Secondo l’attivista Tahani Abbas del gruppo ‘No to Women’s Oppression Initiative’, nel 2016 oltre 15.000 donne sono state condannate a seguito di azioni penali, legate all’ordine pubblico.
La decennale legge impone punizioni tra cui pesanti pene pecuniarie e detentive. Quasi tutti i raduni sociali sono vietati dalla legge dell’ordine pubblico in Sudan, una legislazione che pone restrizioni su ciò che le donne possono fare e indossare. L’arresto di Omer arriva quando l’African Editors Forum ha contestato la confisca delle tirature del quotidiano sudanese Al-Jareeda, contro i duri regolamenti sugli “abiti inappropriati”.
Secondo Human Rights Watch, Wini Omer è da tempo un’oppositrice delle leggi sulla moralità del Sudan che criminalizzano “l’abito indecente” e altre scelte private, rendendola un bersaglio frequente per le accuse da parte delle autorità.