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SUD AFRICA. Nompendulo Mkhatshwa e la nuova rivoluzione studentesca

Federica Iezzi 8 settembre 2018
Ha solo 22 anni ma guida il movimento studentesco più rivoluzionario nel Sud Africa post-apartheid. Guarda estasiata le battaglie di Martin Luther King, Thomas Sankara, Winnie Madikizela-Mandela e la regina ghanese Madre Yaa Asantewaa.

Ha attirato l’attenzione del pubblico come giovane militante della Witwatersrand University (WITS) di Johannesburg, al timone della campagna #FeesMustFall. Come presidente dello Student Representative Council, Nompendulo Mkhatshwa, 22 anni, ha trascinato il governo sudafricano a fornire un extra di circa due miliardi alle università pubbliche per il congelamento delle tasse.
È la storia di una studentessa che ha assunto il ruolo di guida, nell’ambito del movimento studentesco più rivoluzionario nel Sud Africa post-apartheid. Guarda estasiata le battaglie di Martin Luther King, Thomas Sankara, Winnie Madikizela-Mandela e la regina ghanese Madre Yaa Asantewaa.
Sono passati quasi 60 anni da quando un gruppo di oltre 20.000 donne hanno marciato verso gli edifici dell’Unione a Pretoria per presentare petizioni, all’allora Primo Ministro JG Strijdom, in protesta per le leggi sui passaporti.
Oggi gli studenti della Wits sono accusati di aver scatenato le proteste che avrebbero portato alla chiusura di almeno 17 università l’anno scorso. Almeno 20.000 studenti sull’onda delle proteste capeggiate dalla Mkhatswa hanno marciato di nuovo a Pretoria per protestare contro gli aumenti delle tasse. È stata la singola più grande dimostrazione studentesca contro gli aumenti delle tasse.
La sua campagna continua e mira a raccogliere dieci milioni di dollari per assicurare ad ogni studente, che non ha i requisiti per i finanziamenti NSFAS (National Student Financial Aid Scheme), l’accesso all’istruzione. Dal 1999, le università di tutto il Sud Africa hanno iniziato a esternalizzare il lavoro a società private. Ciò ha cancellato il concetto di “educazione accessibile”.