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Le prostitute nigeriane liberate dai riti voodoo

Lettera Donna,  16 aprile 2018

Un passo
epocale nella lotta alla tratta di esseri umani, grazie a un editto dell’oba
Eware II.

Un duro
colpo inflitto ai trafficanti di esseri umani, ma non abbastanza forte da
fermare la piaga della schiavitù sessuale e della prostituzione a cui vengono
costrette molte donne provenienti dalla Nigeria. Questi, riassumendo,
potrebbero essere gli effetti del rito con cui Eware II, il sovrano di Edo, una
regione della Nigeria, ha dichiarato l’abolizione dei riti voodoo con cui i
trafficanti costringevano le donne alla prostituzione. Un atto importantissimo
che libera le vittime da una gravosa superstizione di natura sciamanica, e che
però spingerà i trafficanti a organizzarsi in altri modi. Vi spieghiamo, per
punti, in che cosa consiste questo rito e perché è importante.
Come
funziona il rito voodoo
La tratta
di esseri umani e di schiave sessuali provenienti dalla Nigeria si basa molto
spesso su un rito
voodoo con cui le vittime si consegnano anima e corpo ai trafficanti
.
Le credenze sono così radicate che le donne temono realmente per la loro vita,
e per questo motivo non osano cercare di fuggire o di denunciare i loro
aguzzini. Grazie al rito, inoltre, i trafficanti possono esercitare il loro
controllo a distanza, addirittura rimanendo in Nigeria e comunque lontano dai
Paesi dove le donne si prostituiscono.
Che cosa
ha fatto l’oba
L’oba è
un sovrano ed esponente religioso locale, con poteri pressoché assoluti su
tutto ciò che concerne l’aspetto del culto. Il sovrano di Edo è Eware II, che, come racconta
il Post
, ormai da due anni collabora attivamente con la Naptip,
l’agenzia nigeriana che lotta contro la tratta di esseri umani. Usando il suo
potere, Eware II ha dichiarato nulli tutti i riti voodoo legati allo
sfruttamento sessuale e invitato le vittime a denunciare i loro sfruttatori.
  

Perché è
importante
È
importante perché ora le donne si sentiranno finalmente libere dai vincoli che
impedivano loro di denunciare gli sfruttatori. Inoltre sono libere anche dal
debito (all’incirca di 30 mila euro) che contraggono con gli stessi
trafficanti. Il rito di Eware II le libera da una condizione di sottomissione e
terrore che rendeva praticamente impossibile per loro affrancarsi dalla
schiavitù.
Come
stanno reagendo i trafficanti
I
trafficanti si stanno già dando da fare per limitare i danni causati
dall’editto di Eware II. Si prevede che ristruttureranno la loro
organizzazione, magari tornando più attivi e presenti negli Stati dove avviene
lo sfruttamento. Intanto, però, stanno già mettendo in guardia le ragazze,
spiegando che l’editto non sarebbe valido, o sarebbe valido solo in parte, e
comunque solo in Nigeria. Inoltre, ricattano le vittime minacciandone le
famiglie.