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Così l’Iran ha causato prove di guerra nei cieli del Medio Oriente

Marco Orioles 10/02/2018
Un drone iraniano sorvola i cieli di Israele che risponde con un attacco mirato. Un caccia di Tel Aviv viene abbattuto (pilota illeso) e la paura di una estensione del conflitto aumenta.

Teheran ha provato a sfidare Israele provocando la reazione del suo esercito. Una prova generale di un temuto e più vasto conflitto che gli sviluppi della guerra civile siriana hanno reso più concreto che mai.
Veniamo ai fatti. In orario imprecisato nel corso della notte, un drone iraniano partito dalla Siria è sconfinato in territorio israeliano. Prontamente tracciato dall’esercito israeliano (Idf) e “tenuto sotto sorveglianza”, è stato alla fine abbattuto da un elicottero da combattimento dell’Iaf. Il drone è precipitato in territorio israeliano ed è ora in possesso dell’esercito. Grande la paura nella zona interessata. Come riferisce il portavoce dell’Idf brigadiergenerale Ronen Manelis, “come parte delle difese del nostro Paese, abbiamo attivato le sirene anche se non c’era pericolo per i residenti”.
In tutta risposta, l’Idf ha optato per una immediata operazione chirurgica in Siria contro quella che è stata definita “una seria e irregolare violazione della sovranità israeliana”. Come spiega un altro portavoce militare israeliano, il tenente colonnello Jonathan Conricus, l’esercito ha deciso di “prendere di mira i sistemi di controllo iraniano in Siria che hanno mandato” l’Uav “nello spazio aereo israeliano”. Caccia F-16 si sono levati in volo per compiere la loro missione, trovandosi rapidamente sotto un fitto fuoco di contraerea che ha fatto di nuovo scattare le sirene in molte parti della zona nord di Israele, mentre numerose esplosioni si potevano udire nella valle della Bekaa.
I media di stato siriani hanno riferito che grazie all’impiego della contraerea, reso necessario dall’atto di “aggressione” da parte dello Stato ebraico, “più di un aereo” israeliano sarebbe stato colpito. Ma l’Idf conferma l’abbattimento di un solo F-16, che sarebbe precipitato nella valle di Jezreeel. L’esercito dice che i piloti si sono gettati col paracadute, sono illesi e al momento sono sotto osservazione in ospedale. L’esercito israeliano conferma anche la distruzione dell’obiettivo, “il sistema di controllo iraniano che ha inviato il drone in Siria”.
Nel commento del portavoce Idf Manelis, quello di stanotte è stato “un serio attacco” di Teheran in territorio israeliano. “L’Iran sta trascinando la regione in una situazione in cui non è possibile sapere come finirà”. Noi, ha aggiunto, “siamo preparati”. Il dubbio – viene da pensare – è se l’Unione Europea sia sufficientemente consapevole dei rischi e delle responsabilità iraniane.