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Morte di una forte donna nera

trad. di Francesca Tramontana
Sorelle… prestate ascolto…
Fratelli… siate forti abbastanza da
riconoscere la serietà della lotte delle vostre sorelle…
Il 15 Agosto 1999 alle 23:55, mentre
lottava con la realtà di essere umana e non un mito, la forte donna nera morì,
Senza un minimo di trambusto.
Le fonti mediche dicono che morì per
cause naturali, ma quelli che la conoscevano sanno che morì perché: rimase in
silenzio quando avrebbe dovuto gridare,
mitigò quando avrebbe dovuto
infuriarsi, si ammalò e non volle
che qualcuno lo sapesse perché il suo
dolore poteva essere inconveniente per loro.
Un overdose di persone che si
aggrappavano a lei quando non aveva
energia per se stessa.
Morì per aver amato uomini che non si
amavano e potevano solo offrirle un deforme riflesso.
Morì per aver cresciuto da sola i
bambini e non aver fatto un lavoro completo.
Morì per le bugie che la nonna
raccontò a sua madre e la madre le raccontò sulla vita, gli uomini e il
razzismo.
Morì per aver subito abusi sessuali
da bambina e aver dovuto accettare quella realtà ovunque andasse ogni giorno
della sua
vitta, scambiando l’umiliazione per
colpa, nuovamente.
Morì per esser stata maltrattata da
chi sosteneva di amarla ed avergli
permesso i continuare a maltrattarla
per dimostrare che lo amava.
Morì per asfissia, tossendo sangue
per i segreti che continuava a cauterizzare invece di concedersi quel tipo di
esaurimento
nervoso di cui aveva diritto, ma che
solo una ragazza bianca sa gestire.
Morì per esser stata responsabile,
perché era l’ultimo gradino della scala e non c’era nessuno a cui potersi
appoggiare.
La forte donna nera è morta.
Morì per le molteplici nascite di
bambini che lei in realtà non voleva ma fu forzata ad avere dalla soffocante
moralità di coloro che la circondavano.
Morì per esser diventata madre a 15
anni, nonna a 30 e bisnonna a 45.
Morì per essere stata trascinata e
collocata da una donna NON evoluta fingendosi sorelle. Morì perché finse che la
vita che stava
vivendo fosse un momento da
immortalare, invece che un incubo da post schiavitù del 20° secolo!
Morì per aver sopportato il Sig.
Patetico, solo per aver un uomo che gira per casa.
Morì per la mancanza di orgasmi
perché non
imparò mai cosa facesse felice il suo
corpo e nessuno si prese il tempo di insegnarglielo e a volte, quando trovava
delle braccia che fossero tenere, lei morì perché appartenevano al suo stesso
sesso.
Morì per aver sacrificato se stessa a
tutti e tutto mentre ciò che davvero voleva fare era diventare una cantante,
una ballerina, o qualcosa di altrettanto meraviglioso.
Morì per le bugie di omissione perché
non voleva distruggere l’uomo nero.
Morì per i ricordi ancestrali di
essere stata abusata e abusata e violentata e abusata e venduta e abusata e
fatta accoppiare e abusata e frustata e abusata e fatta morire di fatica.
Morì per i tributi che i suoi
omologhi avrebbero dovuto corrispondere ai suoi sforzi invece di ricoprirla di
parole morte e canzoni vuote.
Morì per i miti che non le
permettevano di mostrare debolezza senza essere castigata dai pigri e dai
confusi.
Morì per aver nascosto i suoi veri
sentimenti fino a farli diventare mostruosamente duri e amari abbastanza da
invaderle il ventre e il petto come un feroce tumore.
Morì per aver sempre sollevato
qualcosa da casse pesanti a frigoriferi.
La forte donna nera è morta.
Morì per le punizioni ricevute per
essere stata sincera sulla vita, il razzismo e gli uomini.
Morì per essere stata chiamata
stronza per aver parlato, lesbica per essere stata aggressiva e puttana per
essersi scelta i suoi amanti.
Morì per non essere mai stata
abbastanza quello che gli uomini volevano, o esserlo stata troppo.
Morì per essere stata troppo nera e
morì nuovamente per non essere stata abbastanza nera.
Morì di castrazione ogni volta che un
uomo la considerava solo una donna, o la trattava come inferiore a un uomo.
Morì per essere stata male informata
sulla sua mente, il suo corpo e la portata delle sue capacità reali.
Morì per le ginocchia premute insieme
troppo vicine perché il rispetto non ha mai fatto parte dei preliminari che le
venivano mostrati.
Morì per la solitudine nelle sale
parto e nei centri per l’aborto.
Morì per lo shock nei tribunali dove
lei sedeva sola, guardando i suoi figli essere legalmente linciati.
Morì nei bagni con le vene squarciate
di odio e abbandono.
Morì nella sua mente, lottando contro
la vita, il razzismo e gli uomini, mentre il suo corpo veniva portato via e
nascosto in un magazzino umano per gli spiritualmente mutilati.
A volte, quando si rifiutava di
morire, quando si rifiutava di arrendersi, fu uccisa da immagini letali di
capelli biondi, occhi azzurri e sederi piatti, rifiutava di morire per gli O.J,
i Quincy e Poitiers.
A volte, fu pestata a morte per
razzismo e sessismo, giustiziata dall’ignoranza tecnologica mentre portava nel
grembo la famiglia, nella testa la comunità e il razzismo alle sue
spalle!!!!!!!!!!!!!!!
Il forte silenzio, infamate la donna
nera è morta!!!!!!!!!!!!!!
O è ancora viva e
vegeta??????????????
So che io sono ancora qui.