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Iraq: espugnata Hawija, l’ultimo dominio dell’Isis in Iraq

5 Ottobre 2017


Il Primo ministro iracheno, Haider al-Abadi, ha annunciato oggi, a Parigi, al termine di un incontro con il Presidente francese Emmanuel Macron, la liberazione di una delle ultime roccaforti in mano all’ ISIS Hawija,di circa 60.000 abitanti, a sud-est di Mosul, nell’ Iraq del Nord. «Resta soltanto la fascia di confine da riconquistare», ha precisato Abadi. Il successo dell’ operazione dell’esercito iracheno in cooperazione con le Forze di Mobilitazione Popolare, le milizie sciite Hashd al-Shaabi che combatte al fianco del contingente di Baghdad è stato quasi immediato: poche ore, infatti, erano passate dall’ irruzione nella città. Estremamente debole è stata la resistenza dell’ ISIS.

Ci sarebbe stata una vera e propria ritirata di massa da parte dei combattenti dello  Stato Islamico contemporaneamente all’ azione irachena. Decine di miliziani si sarebbero consegnati, al nord, ai Peshmerga curdi, probabilmente allettati da migliori condizioni di trattamento.

Non molto tempo prima, anche Hawd Sabah era stata sottrata al controllo dei jihadisti. Tra l’ altro starebbe per iniziare un’ altra operazione dei soldati iracheni e dalle FMP:  un attacco ad un altro sito dominato dall’ ISIS, a sud ovest di Kirkuk, ossia Riyadh.

La città di Hawija, decisiva per la sua agricoltura, è divenuta uno dei principali centri della provincia di Kirkuk. In questa posizione è al centro delle due arterie che collegano Baghdad con Erbil e con Mosul. Era stata conquistata dai miliziani nel 2014, quando l’ esercito iracheno indietreggiò. La comunità di Hawija, per la maggioranza formata da musulmani sunniti, non è avulsa da attriti tra le componenti kurde e sciite presenti nell’ area.

A proposito della questione kurda che ha riguardato anche la provincia di Kirkuk, Abadi ha dichiarato di non volere “il confronto armato” contro Erbil, ma ha ribadito fermamente la necessità che venga rispettata la Costituzione e l’ unità federale.  Dal canto suo, Emmanuel Macron ha asserito che i diritti del popolo kurdo devono essere «riconosciuti nel quadro della costituzione irachena» in quanto «c’è una strada nel rispetto del diritto dei popoli  che consente di conservare il quadro della Costituzione e la stabilità e integrità territoriale dell’Iraq».

I Peshmerga curdi, nell’ ambito dell’ operazione irachena, non hanno fatto altro che controllare quella parte della provincia di Kirkuk confinante con il Kurdistan. Una volta espugnata Hawija, le forze irachene, rientrate in possesso della città, andranno ad impostare i confini con lo Stato kurdo. L’ unica preoccupazione riguarderebbe quanti jihadisti sarebbero ancora nell’ area e se questi stessi siano facilmente individuabili, considerando l’ abilità dimostrata in altre occasioni, di rendersi talmente anonimi tanto da ‘sparire’.

Il Califfato sarebbe rimasto, al momento, solo con due città in Iraq: Rawa e Al-Qaim, entrambi al confine occidentale con la Siria.L’ offensiva contro l’ Isis e i suoi risultati positivi potrebbero aprire la strada a conseguenze negative? Potrebbero aumentare gli attacchi dei ‘lupi solitari’, non solo nell’ area europea, ma anche nello stesso Iraq. La provincia di Kirkuk, oggetto di contesa tra il Kurdistan e l’ Iraq, potrebbe diventare una polveriera pronta ad esplodere. Un solo attacco potrebbe essere fatale.