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Referendum ed Italexit: ecco perché non si può fare

31 Maggio 2017

Con il costituzionalista Paolo Veronesi facciamo chiarezza su un ipotesi che, allo stato attuale, non è nemmeno attuabile

Di referendum negli ultimi anni se n’è dovuto parlare molto. E su altri che arriveranno a toccare il tasto del rapporto tra due particolari regioni e lo Stato centrale abbiamo già discusso con un esperto della materia.

Adesso invece proviamo ad esplorare un territorio ancora più nebuloso, quello dei referendum eventuali o meglio, quello dei referendum improbabili. Perché così va definito, come spiegatoci dal costituzionalista Paolo Veronesi, quello su cui le forze più euroscettiche – su tutte ovviamente il Movimento 5 Stelle – spesso dichiarano di voler portare alle urne gli italiani: se non per un Italexit quantomeno per un uscita dall’eurozona intesa come adesione alla moneta unica.

Tra sincera volontà politica e propositi acchiappavoti di chi si batte per ottenere questa consultazione è giusto ricordare a chi vorrebbe frettolosamente rifarsi all’esempio britannico, ma prima ancora ai cittadini che sulla base di un parere poco informato potrebbero trovarsi ad essere nuovamente illusi in questo senso, quelle che sono le ragioni di diritto che impediscono una simile ipotesi. Scoprendo che un’ opportunità di potere dire la propria sul tema è stata bocciata con il risultato di un altro referendum, quello del 4 dicembre scorso, voluto e favorito in buona parte proprio da chi vorrebbe consultare il popolo per uscire dall’Euro. Quindi attenzione anche a chi suggerisce la via soft del referendum consultivo.