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Isis e il suo incerto futuro

14 Giugno 2017

Lo Stato Islamico dopo aver perso Mosul e Raqqa come si organizzerà? Ne parliamo con Raffaele Secchi, esperto in geopolitica e peacekeeping

La guerra in Siria sembra esser arrivata ad un punto di svolta, secondo Mosca. Il capo del dipartimento generale operativo dello Stato maggiore russo, generale Serghiei Rudskoi, ha infatti dichiarato che «la guerra civile in Siria si è praticamente fermata». L’ultima roccaforte siriana del Califfato, Raqqa, insieme a Mosul – in Iraq -, sembra sia sul punto di cedere.

Lo Stato Islamico è un nemico che non pare intenzionato cedere tanto facilmente. Oggi le agenzie rendicontano di violenti combattimenti attorno a Raqqa, con il gruppo jihadista che resiste con ferocia all’offensiva delle milizie sostenute dalla copertura aerea della coalizione a guida Usa. Daesh ha fatto grande ricorso a mine e a cecchini e talvolta ad autobombe, ha sottolineato la portavoce della campagna di Raqqa, Jihan Sheikh Ahmad. Questo mentre ieri, 13 giugno, le notizie dal fronte recitavano che la maggior parte dei quartieri orientali e centrali della città di Raqqa è stata abbandonata dai miliziani dell’Isis, frutto di un’offensiva iniziata lo scorso 6 giugno. Oltre ai combattenti qualificati e motivati, Abu Bakr Al-Baghdadi sembra poter contare su una propaganda di grande influenza che arriva alle menti di ‘jihadisti kufir’ di tutto il mondo.