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FULVIO SCAGLIONE – Siria e Iraq: le stragi di civili delle bombe americane e l’ipocrisia dell’Occidente

5 Giugno 2017

Forse stupiti per l’ostinato rifiuto dei media (liberi, indipendenti e democratici, va da sé) di occuparsene, sono stati gli stessi dirigenti del Pentagono ad annunciare che le bombe americane in Siria e in Iraq stanno facendo una strage di civili. Nei mesi di marzo e aprile 2017, si legge nell’ultimo rapporto diffuso dalle autorità militari americane, i bombardamenti contro l’Isis sarebbero costati le vite di 332 persone innocenti. A chi come me ha cercato per mesi di attirare l’attenzione sul problema, vien da dire: finalmente qualcuno ne parla! Anche se…

Anche se la stampa atlantista senza se e senza ma è andata per le spicce: ha censurato il Pentagono e buonanotte. Anche se l’ammissione dei militari Usa è una frottola: il numero delle vittime civili ammazzate dalle bombe della coalizione internazionale messa insieme da Barack Obama è di sicuro assai più alto di quanto ora dichiarato. Basta ricordare questo: il 26 marzo 2017 gli Usa ammisero di aver fatto fuori più di 200 persone in un colpo solo distruggendo un palazzo di Mosul che “avrebbe ospitato” anche una postazione dell’Isis. Come possono ora dire che in due mesi le famose “vittime collaterali” sono appena 332? Anche se le più credibili organizzazioni di monitoraggio dei combattimenti avanzano ben altre cifre. Airwars, una Ong con sede nel Regno Unito, parla di “almeno 3.817 civili uccisi dalle bombe della coalizione”  https://airwars.org/) da quando sono iniziati i raid contro l’Isis, nel 2014. E l’Osservatorio iracheno per i diritti dell’uomo (http://reliefweb.int/organization/iraqi-observatory-human-rights) denuncia addirittura 4 mila civili iracheni uccisi negli scontri intorno a Mosul dal febbraio scorso a oggi (http://www.rudaw.net/english/middleeast/iraq/260320171).