General

Con il sistema elettorale americano, in Francia avrebbe vinto Le Pen

1 Maggio 2017

E ora saremmo qui a fare commenti ben differenti, dice l’Economist

L’Economist ha pubblicato un breve articolo per spiegare che se la Francia utilizzasse il sistema elettorale degli Stati Uniti per scegliere il proprio presidente, la candidata del partito di destra radicale Marine Le Pen – che al primo turno è arrivata seconda – molto probabilmente avrebbe vinto. L’esperimento dell’Economist serve a dimostrare come l’esito di un voto dipenda moltissimo dal sistema elettorale, e così anche le riflessioni conseguenti: così come la vittoria di Trump è stata descritta come un trionfo, nonostante Trump abbia preso quasi tre milioni di voti in meno di Clinton, in Francia senza spostare un voto un sistema elettorale diverso avrebbe fatto parlare di “marea populista” (rappresentata da Le Pen) invece che di “rinascita del centrismo” (rappresentato da Macron).
Dopo il primo turno delle presidenziali francesi, diverse analisi hanno mostrato come la Francia sia stata divisa in due dal risultato: Marine Le Pen ha vinto nettamente nei comuni che hanno meno di 20 mila abitanti; Emmanuel Macron è andato benissimo nei comuni con più di 100 mila abitanti e in particolar modo a Parigi. C’è dunque stata una frattura tra la Francia rurale e periurbana e la Francia urbana. Questa distribuzione del voto corrisponde anche ad aree geografiche ben precise: Macron (nella foto qui sotto in giallo) ha ottenuto i migliori risultati nelle aree urbane e ha superato il 30 per cento dei voti in tre dipartimenti metropolitani: Ille-et-Vilaine, Hauts-de-Seine e Parigi. In generale Macron è andato bene nelle zone a ovest del paese e meno bene nelle aree sull’arco che si affaccia al Mediterraneo, dove Le Pen (in nero) ha invece raccolto il maggior numero di consensi. Il Front National si è confermato nel nord-est, nel centro e nel sud-est della Francia, ma non altrettanto bene nelle principali città di queste stesse zone.