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Burundi, Tanzania e Uganda salvano il regime di Nkurunziza

23 Maggio 2017

Schiaffo alla diplomazia americana. L’asse Dodoma – Kampala ha di fatto sancito la legalità del regime, con il supporto di Cina, Francia, Russia

Il 23° summit dei Capi di Stato della East Africa Community, svoltosi sabato ad Arusha, in Tanzania,  è stato teatro di un colpo di scena davvero inatteso a favore del regime razziale del Presidente illegittimo Pierre Nkurunziza, illegalmente al potere dal luglio 2015. Dopo aver ascoltato i rapporti presentati dai rappresentanti del regime CNDD-FDD e dal gruppo di mediazione regionale sulla situazione politica del Burundi e il dialogo inter burundese i Presidenti Yoweri Kaguta Museveni (Uganda) e John Magufuli (Tanzania) hanno appoggiato il Governo burundese dando il pieno sostegno alle iniziative di mediazione dell’ex Presidente tanzaniano Benjamin Mkapa.

«I Capi di Stato dopo aver esaminato il rapporto sui progressi di pace presentato da Sua Eccellenza Bejamin William Mkapa, mediatore del dialogo inter burundese, ringraziano il suo impegno per la Pace. Il Summit appoggia senza riserve la mediazione e i consigli contenuti nel rapporto consegnato», recita il paragrafo n. 21 del Comunicato ufficiale del 23° Summit dei Capi di Stato della Comunità Economica dell’Africa Orientale. Una decisione controversa in quanto Mkapa ha dimostrato apertamente di simpatizzare per il regime burundese e, a causa delle sue prese di posizione, il dialogo è stato deragliato su binari morti e il ruolo di mediatore rifiutato dall’opposizione.