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Noi precari di Alitalia, una mattanza sociale di cui nessuno parla

8 Marzo 2017

Addetti di scalo, rampe, operatori unici aeroportuali e autisti che da 9 anni sperano in una stabilizzazione. Ora sono vittime di licenziamenti. Con la compiacenza dello Stato. La lettera del “Comitato 60 mesi”.



Egregia Lettera43.it, vi scrivo a nome del “Comitato Precari Alitalia 60 mesi”.

Il comitato, creatosi spontaneamente il 26 gennaio 2017, è formato da uomini e donne (addetti di scalo, rampe, operatori unici aeroportuali e autisti) con un’età che va dai 30 ai 40 anni. Abbiamo ritenuto giusto creare un’entità in grado di rappresentare la nostra situazione viste le carenze dei sindacati di base e di un’assenza di strategia dell’azienda.

STAGIONALITÀ FITTIZIA. Vi scriviamo poiché nelle ultime settimane giornali e televisioni hanno parlato della situazione finanziaria di Alitalia e dei probabili licenziamenti, ma dimenticandosi completamente di un’altra mattanza sociale che è in atto già da diversi anni e che sta avendo il suo culmine ora: stiamo parlando di centinaia e centinaia di precari che sono stati utilizzati da Alitalia nel corso di 8-9 anni basandosi su un discorso di stagionalità fittizio, in quanto operavamo a rotazione durante tutto l’arco dell’anno, bensì facendo leva su aiuti statali quali la disoccupazione che ha creato un bacino sempre più corposo, arrivando al punto che già qualche centinaio di persone è stato “fermato” perché prossimo al raggiungimento dei 60 mesi, che secondo accordi sindacali con l’azienda vorrebbe dire stabilizzazione.

VERSO PROBABILI TAGLI. I licenziamenti sono già partiti! Da quando è entrata Alitalia Cai ogni anno sono stati assunti nuovi lavoratori cosidetti stagionali allargando il bacino a dismisura con forza-lavoro giovane che sostituisse gradualmente i colleghi che hanno avuto il primo contratto nel 2008 e nel 2009, ormai “stagionati”. Nel giro di pochissimo tempo la problematica riguarderà personale del 2010 e 2011, che sono le annualità dove sono stati assunti più precari in assoluto. Si prevede quindi una strage sociale, considerando anche i probabili licenziamenti del personale fisso.