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Sorpresa, Fiumicino sta diventando un aeroporto ecosostenibile

21 Gennaio 2017

Raccolta differenziata, riuso dell’acqua, risparmio energetico, una certificazione Leed Gold per un nuovo molo: per quanto di Fiumicino si sentano raramente elogi, su alcuni fronti ambientali l’aeroporto è diventato all’avanguardia in Europa

Gli aeroporti per definizione non sono luoghi esattamente eco-friendly. Tuttavia alcuni di loro negli anni hanno dimostrato di aver fatto degli sforzi per ridurre l’impronta ecologica. Uno dei modi per capire dove ci sono stati questi sforzi è guardare le certifcazioni Leed (Leader in energy and environmental design) assegnate da un ente indipendente americano chiamato U.S. Green Building Council ai nuovi edifici realizzati rispettando i criteri ambientali più avanzati a livello mondiale. Il club degli aeroporti con certificazione Gold (il secondo livello dopo il quasi inarrivabile Platinum) non è molto vasto. Ne fanno parte il terminal 2 del San Francisco International Airport, il terminal A del Boston International Airport e il terminal internazionale del Hartsfield-Jackson Atlanta International Airport, il principale scalo degli Stati Uniti. E in Italia un’area per i vigili del fuoco dell’aeroporto di Venezia. Ora a questo club dovrebbe aggiungersi anche Fiumicino, il cui molo A, attualmente in fase di progettazione seguirà i criteri per raggiungere il livello Leed Gold. Come ci arriverà? Più del 95% dei rifiuti prodotti dal cantiere verrà recuperato e reimmesso nel processo produttivo e le nuove infrastrutture verranno realizzate impiegando almeno il 30% di materiali provenienti da processi di riciclo. La maggior parte di tali materiali verranno ottenuti da risorse regionali. Anche sul fronte dei consumi energetici verranno adottati protocolli ambientali avanzati.

Per capire se queste cose saranno effettivamente realizzate basterà vedere se la certificazione Gold arriverà o meno a lavori ultimati. Lo scalo romano però, ha già fatto dei passi avanti sul fronte ambientale, offuscati dall’immagine non certo brillante che in questi anni stanno attraversando le società di servizi pubblici di Roma (ma Adr, la società di gestione dei Fiumicino e Ciampino è al 95,9% di Atlantia) e la stessa Alitalia, che a Fiumicino ha il suo hub. Della nuova sensibilità ambientale è un esempio il nuovo Terminal E, inaugurato a dicembre e che ha aggiunto sei milioni di passeggeri di capacità allo scalo. Nella nuova area i consumi per il riscaldamento vengono abbassati da una combinazione di pannelli radianti a terra e da un sistema di rilevazione automatica dell’affollamento delle aree. Le luci sono a Led, con un sistema di 16mila lampadine. E un’illuminazione naturale assicurata da una vetrata realizzata con un sistema a “doppia camera”, in grado di garantire un alto potere termo e fonoisolante. Il contesto è quello di un masterplan approvato due anni fa che in tre fasi dovrebbe portare lo scalo nel 2044 a una capacità di 85,8 milioni di passeggeri, dai 40 di oggi.