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Italicum, l’ora del giudizio

23 Genaio 2017

E il postreferendum costituzionale che con questo si intreccia

E’ l’ora del giudizio. Sulla Legge elettorale detta, dal suo creatore Matteo Renzi, ‘Italicum’. La Corte Costituzionale affronta in seduta pubblica martedì 24 gennaio (2017, visti i pregressi slittamenti meglio precisarlo) il giudizio di merito in seguito alle cinque Ordinanze di rimessione dei Tribunali di Messina, Torino, Perugia, Trieste e Genova. L’’esito finale’ del giudizio è probabilmente al momento ancora aperto, e l’udienza pubblica potrà essere, a maggior ragione, significativa. E i tempi del pronunciamento non dovrebbero ulteriormente protrarsi.
E’ anche ‘l’ora del giudizio’ in senso metaforico, si vedrà cioè quanto ‘giudizio’ (nel senso usato dalle nostre madri) verrà utilizzato dai Giudici costituzionali, ed in quale direzione porterà. E quali criteri di giudizio i membri della Consulta adotteranno. Da quel momento inizia veramente la partita verso il prossimo voto delle Elezioni politiche, che seguendo il corso naturale della XVII Legislatura dovrebbe tenersi verso la fine di febbraio 2018. Non proviamo a dare giudizi definitivi su cosa la Consulta farà, quanto alla Legislatura continuiamo invece a sostenere che arriverà comunque alla propria fine prevista. C’è da dire, preventivamente ed a ‘carte’ ancora coperte, che oggi la Consulta rappresenta comunque forse il meglio di questo Paese. Al netto delle modalità di nomina, del ruolo dei Partiti direttamente per i nominati dal Parlamento in seduta comune e per gli ‘influssi’, diciamo così, successivi. Ma per l’appunto al netto di tutto, e delle pregresse ed indimenticabili ‘cene’ ed affini, in un panorama istituzionale assai degradato come il nostro la Corte Costituzionale sembra rappresentare un solido punto di riferimento. In ogni caso, e qualunque cosa deciderà ora nel merito.