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Burundi: la macchina genocidaria si sta perfezionando

13 Gennaio 2017

Scoperta di una fossa comune a Makamba, ma il governo nega. E intanto continua a preparare il proprio piano


Martedì 11 gennaio la Ong burundese FOLUCON F (associazione per la lotta contro il nepotismo e i favoritismi) ha reso noto la scoperta di una fossa comune a Makamba, Comune di Rusaka, Provincia di Mwaro, al centro del Paese. All’interno della fosse i resti di almeno 30 persone. Il regime HutuPower illegalmente al potere ha immediatamente censurato la notizia impedendone la diffusione in Burundi. Ha anche reagito per contrastare l’informazione promossa in rete dalla società civile dichiarando che si tratta di resti di vittime delle violenze etniche del 1972. Una dichiarazione fatta senza analizzare le ossa in laboratorio.
Il Ministro degli Interni ha immediatamente ordinato che queste ossa vengano sepolte per rispetto delle vittime, impedendo così qualsiasi esame scientifico per datare l’eccidio e riconoscere eventualmente l’identità delle vittime. L’associazione burundese avverte che nella zona vi potrebbero essere altre fosse comuni. Secondo alcuni esperti che hanno esaminato le fotografie scattate al momento della scoperta delle fosse comuni, le vittime dovrebbero essere state uccise prima dell’inizio della crisi (aprile 2015). Una chiara analisi dei resti è ora impossibile grazie al tempestivo ordine di sepoltura emanato dalle autorità.
Il clima socio politico nel Paese si sta deteriorando e fin troppi segnali evidenziano che il regime stia per perfezionare la macchina genocidaria per attivarla al momento opportuno. Rischio ampiamente denunciato da esperti ONU e associazioni internazionali per i diritti umani fin dal novembre 2016. Dopo la morte del leader delle Imbonerakure, questa milizia è in fase di ristrutturazione. Una fase dove si assiste ad una lotta interna per il potere. Ben piazzato Macuni Jean Baptiste, detto Kaburungu che agisce in stretta collaborazione con i servizi segreti burundesi. Attivo durante i massacri etnici avvenuti nei quartieri nord della capitale durante il 2015 e inizio 2016, Macuni sta allacciando un complicato network organizzativo che coinvolge piccoli capi Imbonerakure, responsabili amministrativi, capomastri, capi di villaggio, sindaci e ufficiali di polizia. In questa opera di riorganizzazione della milizia Macuni è supportato dal regime. Il personaggio è popolarmente conosciuto come uno tra i più fanatici e ciechi sostenitori del nazismo HutuPower, fedele uomo del CNDD-FDD. Dal dicembre 2016 ampi spazi sono stati a lui concessi sulla TV Radio nazionale. I suo interventi, spesso pronunciati in lingua nazionale (il Kirundi), sono pieni di odio etnico e messaggi che incitano alla soluzione finale.
Genocidio burundi 1
In stretta collaborazione con la magistratura, i terroristi ruandesi delle FDLR e i servizi segreti, le milizie Imbonerakure da quattro mesi svolgono la doppia funzione di corpi ausiliari della polizia, arma di repressione contro i civili e gran cassa di propaganda rivolta alle masse contadine hutu. Leonce Ngendakumana, presidente della associazione ADC-Ikibiri, sostiene che l’utilizzo del terrore tramite le Imbonerakure sia una chiara strategia di potere del regime. “Invece di trovare una soluzione politica all’attuale crisi, il regime ha scelto la violenza cieca e gli arresti di massa che ora sono attuati su tutto il territorio nazionale. Questa scelta evidenzia la volontà del regime di ridurre al silenzio la popolazione costringendola con atti terroristici ad accettare il potere illegale del CNDD-FDD e del ex presidente Pierre Nkurunziza”, afferma il noto attivista burundese dei diritti umani.
Fonti protette segnalano intense attività di propaganda tra le masse contadini hutu con l’obiettivo di reclutare manodopera a sostegno del regime. In varie località interne sono stati creati dei comitati misti di difesa popolare, teoricamente formati da tutte le formazioni politiche nazionali secondo quanto riportato dalle autorità locali. In realtà trattasi della creazione di una seconda forza genocidaria ausiliaria che dovrebbe agire in collaborazione con le Imbonerakure e controllata da esperti militari del gruppo terroristico ruandese FDLR e da alti ufficiali della polizia segreta. Questa seconda forza genocidaria ausiliaria sta per essere costruita con la stessa metodologia attuata in Rwanda nel 1991 nella creazione della milizia Impuzamugambi (quelli che lottano per lo stesso obiettivo). Una milizia creata dalla Coalizione per la Difesa della Repubblica come forza ausiliaria nel genocidio alla milizia Interahamwe creata negli anni Ottanta dal partito razial nazista al potere; il Movimento Repubblicano Nazionale per lo Sviluppo e la Democrazia – MRND.
L’isolamento internazionale e la relativa depressione economica fanno sentire i loro effetti. In varie parti del Paese le comunità rurali denunciano una situazione drammatica. Produzione agricola compromessa da insetti e parassiti per l’impossibilità finanziaria di comprare i pesticidi. La situazione sarebbe stata peggiorata dallo stesso governo che ha immesso sul mercato sementi di origine sconosciuta e non adatti alle caratteristiche climatiche del Burundi. Il declino della produzione agricola sta creando povertà e fame diffusa. I raccolti registrati nel 2016 coprono solo il 42% del fabbisogno alimentare nazionale, creando i presupposti per una grave carenza alimentare che colpisce le fasce più deboli, l’infanzia e la popolazione rurale. Identica la situazione nei centri urbani dove il carovita è divenuto insostenibile.
Questo degrado economico e sociale farebbe parte di una cinica strategia del regime. I pochi soldi che gli restano dopo le sanzioni internazionali e la sospensione degli aiuti, vengono spesi nella difesa, lasciando la popolazione morire di fame. L’obiettivo è di convincere le masse hutu a partecipare attivamente ai piani del regime per mantenere a tutti i costi il potere. Alle masse rurali il regime afferma che i colpevoli sono l’opposizione politica burundese e potenze straniere nemiche tra le quali Rwanda e Belgio. Utilizzando le stesse tattiche di disinformazione utilizzate nei mesi che precedettero l’Olocausto ruandese del 1994, il CNDD-FDD parla di un piano Hima (tutsi) di dominio assoluto dove la maggioranza dei hutu saranno ridotti a schiavi come ai tempi dei Faraoni.