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Zika, si allarga il contagio negli Usa: la mappa

20 Agosto 2016

Dopo la Florida il virus si sposta in Texas con i primi contagi avvenuti sul suolo americano. Mentre il Congresso chiude senza aumentare il budget per la ricerca. E i casi arrivano a oltre 2 mila unità.
20 Agosto 2016
Lo Zika ha attecchito anche in Texas.
I media americani hanno riportato la notizia di un uomo infettato a Miami che si è poi trasferito nel grande Stato del Sud, dove è presente la zanzara Aedes Aegypti, il principale vettore del virus.
In questo momento quasi 2 mila americani hanno contratto la malattia, anche se la quasi totale totalità dei casi derivava da contagi avvenuti all’estero.
Quasi nessuno Stato membro dell’Unione è stato risparmiato a eccezione di Wayoming, South Dakota e Alaska.
IN TESTA LO STATO DI NEW YORK. In testa agli Stati con il maggior numero di contagiati lo Stato di New York, seguito da Florida e Texas.
Ma da qualche settimana a questa parte qualcosa è cambiato. In particolare in Florida.
È scoppiato un focolaio di contagio con 28 persone che hanno contratto il virus negli Usa.
E ora il contagio nazionale si muove in Texas.
Le autorità sanitarie texane stanno monitorando la situazione: «Questo è il primo caso documentato in Texas legato a un viaggio dagli Usa continentali, e verrà studiato attentamente».
NESSUN RISCHIO PANDEMIA. Difficile dire se possa allargarsi la pandemia, soprattutto perché per ora è escuso che il nuovo caso derivi da una puntura di zanzare presenti sul suolo americano.
Possibile invece che il contagio si allarghi per trasmissione dirette e per via sessuale.
Come dimostrato in uno studio italiano il virus sopravvive nello sperma fino a sei mesi dal contagio.
Il vero problema però è che la lotta alla diffusione è bloccata per mancanza di fondi.
Il Congresso, chiuso per la pausa estiva, ha rimandato il voto sul possibile aumento del budget.
DANNI AL CERVELLO ANCHE NEGLI ADULTI. Il virus ha effetti molto gravi nelle donne incinta, causando malformazioni al feto come microcefalia.
Ma un nuovo studio mette in guardia sul rischio di possibili danni cerebrali anche negli adulti.
Un gruppo di ricercatori guidati da Joseph Gleeson, della Rockfeller univeresity hanno scoperto che il virus può danneggiare cellule fondamentali per la memoria e l’apprendimento.
Lo stesso Gleeson ha affermato: «È la prima volta che si osservano gli effetti di Zika sul cervello adulto e possiamo dire che l’infezione non è così innocua come si pensava».
Nella ricerca si legge che il virus colpisce le le cellule staminali neuronali che sono responsabili della rigenerazione dei neuroni.
In diversi soggetti potrebbero non vedersi sintomi ma gli individui più deboli e con un sistema immunitario più fragile potrebbero patire danni permanenti.