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I campi di concentramento furono un’idea dei nazisti? E sono esistiti in Italia?

27 luglio 2016.

Armeni deportati su imbarcazioni, nel 1915. Foto: © Rue Des Archives/Tips

No, Prima dei lager di Hitler, ci
furono quelli inglesi in Sudafrica e quelli turchi durante il genocidio
armeno. E anche se pochi lo sanno, anche in Italia ci sono stati vari
campi di concentramento.

I campi di concentramento non furono inventati dai tedeschi. I primi
campi in cui rinchiudere civili su base etnica furono ideati dagli
inglesi durante la Seconda guerra anglo-boera (1899-1902) in Sudafrica, e
non dai nazisti.


I britannici diedero fuoco ai raccolti e ai villaggi boeri (coloni di
origine olandese), deportando vecchi, donne e fanciulli in campi dove
morirono oltre 40 mila persone. I britannici, a loro volta, secondo
alcuni storici si sarebbero ispirati agli spagnoli, che avevano
rinchiuso in campi gli indigeni di Cuba.


 

Precedenti

 
Con la Prima guerra mondiale in Francia si costruirono campi in cui
furono rinchiuse migliaia di persone “colpevoli” di essere tedesche o
austriache, e negli Anni ’30 Stalin avviò in Urss deportazioni di massa.
Ma furono i nazionalisti turchi, nel 1915-16, a organizzare la prima
campagna sistematica: oltre 800 mila armeni morirono in quei campi di
concentramento (molti in Siria). Una politica di genocidio alla quale
Hitler si ispirò.


Ai nazisti resta il triste primato dei campi di sterminio, il cui scopo,
oltre al lavoro forzato, era l’uccisione programmata, nelle camere a
gas, di ebrei, zingari, omosessuali e ritardati mentali.

I lager italiani

 
Durante la Seconda Guerra Mondiale, in Italia, furono operativi 35 campi di concentramento e transito (qui l’elenco completo).


I principali – istituiti dall’autorità tedesca – furono:
Il Campo di transito di Fossoli
Il Campo di transito di Bolzano, operativo da maggio 1944 a maggio 1945
La Risiera di San Sabba (Trieste)
Il Campo di concentramento di Borgo San Dalmazzo (Cuneo), operativo da settembre 1943 a febbraio 1944


La loro funzione fu principalmente quella di smistare verso i campi di
sterminio in Germania e Polonia ebrei, rom, dissidenti politici e
testimoni di Geova. Solo i prigionieri più pericolosi venivano fucilati
nei campi.

Fonte: Focus