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Amal – Speranza, la nave delle donne

di Maria G. Di Rienzo, 27 luglio 2016.



La Nave delle Donne per Gaza, un progetto della “Freedom Flotilla Coalition” (coalizione composta da organizzazioni della società civile di diversi paesi) spiegherà le vele da Barcellona verso la Palestina il 14 settembre prossimo.


La Nave si chiama “Amal – Speranza” e trasporterà un gruppo di donne che hanno in mente di sfidare l’illegale assedio di Gaza,
fra cui la Premio Nobel per la Pace Mairead Corrigan Maguire (che aveva
già tentato di forzare il blocco nel 2010, con il vascello irlandese
intitolato a Rachel Corrie); la drammaturga e poeta Naomi Wallace (che
ha già fatto la stessa cosa, ed è finita in prigione, quando viaggiare
dagli Stati Uniti a Cuba era proibito); Marama Davidson, donna politica
neozelandese ambientalista e attivista per i diritti umani; Gerd von der
Lippe, docente, giornalista e femminista norvegese che è da anni
un’esperta sul campo della situazione palestinese.



La partenza da Barcellona ha elementi simbolici, poiché la città è
gemellata con Gaza dal 1998 e nel 2005 a Gaza fu inaugurato “il Parco
Barcellona della Pace” (distrutto dall’esercito israeliano nel 2009, fu
ricostruito l’anno successivo). Allo stesso modo l’intenzione di
costituire una flotta di navi “femminili”, di cui “Amal – Speranza”
sarebbe solo la capostipite, mira a “sottolineare l’indomabile spirito delle donne palestinesi, che sono al centro delle lotte a Gaza, nella West Bank, all’interno della Linea Verde e nella diaspora”.


Gaza è bloccata da dieci anni,
durante i quali ha subito innumerevoli attacchi e bombardamenti che
hanno trasformato la vita della sua popolazione in un incubo
.
Perciò, dicono le organizzatrici, “tramite le missioni marittime di
questo tipo portiamo attenzione internazionale alla loro sofferenza e
alla loro resistenza.  

Non solo vogliamo sfidare l’assedio, ma anche portare solidarietà e un messaggio di speranza al popolo palestinese.
Con il sostegno delle donne, degli uomini, delle organizzazioni non
governative, dei gruppi della società civile e dei collettivi femministi
in tutto il mondo, noi faremo accadere questo.”

FONTE: Comune-info.net