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C’è un nuovo libro per fare dormire i bambini

06 luglio 2016.

Dalla copertina dell’edizione svedese di The Little Elephant Who Wants to Fall Asleep, illustrata da Sidney Hanson

Dello
stesso autore de “Il coniglio che voleva addormentarsi”, che ha venduto
più di un milione di copie in tutto il mondo e che secondo i genitori
funziona davvero.

A ottobre la casa editrice Penguin Random House pubblicherà The Little Elephant Who Wants to Fall Asleep, il nuovo libro di Carl-Johan Forssen Ehrlin, l’autore del libro per bambini Il coniglio che voleva addormentarsi. Ehrlin
è diventato famoso grazie al libro del coniglio, che oltre a raccontare
una storia aiuta i genitori a fare addormentare i figli piccoli per
come è scritto; Il coniglio che voleva addormentarsi è stato prima autopubblicato da Ehrlin nel suo paese, cioè in Svezia, ma poi ha avuto successo in tutto il mondo e negli Stati Uniti ne sono state pubblicate più di 300mila copie. In tutto il mondo ne ha vendute 1,6 milioni.


Anche il nuovo libro di Ehrlin è scritto per avere
un effetto calmante su chi ascolta la storia: invita a respirare
profondamente, a sentire il corpo pesante, a mettere da parte le
preoccupazioni e ad ascoltare ripetuto più volte e in varie forme
il concetto: «Ti sta venendo sonno». L’introduzione spiega come leggere
il libro per sfruttarne al meglio l’efficacia: cioè sussurrando le
parole in corsivo e pronunciando con decisione quelle in grassetto, per
dare alla lettura un ritmo che concilia il sonno.



In Italia il nuovo libro di Ehrlin sarà pubblicato con il titolo L’elefante che voleva addormentarsi da Mondadori, che già aveva pubblicato Il coniglio che voleva addormentarsi
Uscirà tra settembre e ottobre e le illustrazioni saranno le stesse dell’edizione in inglese, realizzate dall’illustratrice Sidney Hanson,
che lavora anche per Disney. La protagonista è l’elefantina Ellen:
anche lei vuole addormentarsi, come il coniglio Roger, e grazie
all’incontro con diversi personaggi durante un viaggio nella foresta
riesce finalmente a farlo.

FONTE: Il Post