Poesia del giorno. Henri Michaux
di Redazione Italia, 03 Giugno 2016
Arrivo a Quito
Salute a te, dopo tutto,
paese maledetto dell’Ecuador.
Ma sei ben selvaggio tu,
Regione
di Huygra, nera, nera, nera,
Provincia del Chimborazo, alta, alta,
alta,
Gli abitanti degli altopiani, così numerosi, strani,
severi.
«Laggiù, guardate, è Quito».
Perché batti così
forte, mio cuore?
Andiamo in casa di amici, siamo
aspettati.
«Quito è dietro quella montagna».
Ma che cosa c’è
dietro quella montagna?
Quito è dietro quella montagna.
Ma che
cosa vedrò dietro quella montagna?
E sempre questi Indios…
I
sobborghi, la stazione, la banca centrale,
La piazza San
Francisco.
Come si trema dentro un’automobile.
Ora siamo
arrivati.
paese maledetto dell’Ecuador.
Ma sei ben selvaggio tu,
Regione
di Huygra, nera, nera, nera,
Provincia del Chimborazo, alta, alta,
alta,
Gli abitanti degli altopiani, così numerosi, strani,
severi.
«Laggiù, guardate, è Quito».
Perché batti così
forte, mio cuore?
Andiamo in casa di amici, siamo
aspettati.
«Quito è dietro quella montagna».
Ma che cosa c’è
dietro quella montagna?
Quito è dietro quella montagna.
Ma che
cosa vedrò dietro quella montagna?
E sempre questi Indios…
I
sobborghi, la stazione, la banca centrale,
La piazza San
Francisco.
Come si trema dentro un’automobile.
Ora siamo
arrivati.