Il lato oscuro dell’arcobaleno
di Diego Fusaro, fanpage, 02 Maggio 2016.
Ma v’è davvero qualcuno di così
ingenuo da pensare che ai magnati della finanza e ai maggiordomi
politici delle banche interessino i diritti delle persone e le unioni
civili?
Puntualmente
torna a proporsi l’alternativa secca che si lascia compendiare
nella seguente domanda: “stupidità o tradimento”? Che è come
dire: non si è capito nulla della situazione, per via dell’ottusità
generalizzata, o invece la si è capita benissimo e si finge di non
volerla comprendere? Ecco, allora, che ritorna anche in questi
giorni la vecchia domanda. Ma v’è davvero qualcuno di così ingenuo
da pensare che ai magnati della finanza e ai maggiordomi politici
delle banche interessino i diritti delle persone e le unioni
civili? Davvero vi sono persone che credono che i
delocalizzatori folli, i signori classisti del globalismo e gli
apolidi re della finanza siano lacrimevolmente pronti a battersi per
le unioni civili perché hanno a cuore i diritti dell’umanità?
Proprio loro che stanno
consapevolmente creando, a colpi di precariato e rapine bancarie,
un’immensa plebe postproletaria, postborghese e neofeudale fatta da
precari, disoccupati, affamati e immigrati?
Davvero pensate che indossino gli arcobaleni e i fiocchetti perché
vogliono bene all’umanità? Stupidità o tradimento? V’è
davvero qualcuno che non ha ancora capito che in questa faccenda
delle unioni civili la posta in gioco, l’unica, è la questione della
rimozione delle pensioni di reversibilità? Davvero qualcuno è tanto
ingenuo da non capire che i signori del mondialismo classista usano
sempre il solito trucchetto?
Difendono cause di per sé
nobili per poi usarle in modo ignobile, per togliere diritti e
garanzie, per sprofondare le masse in una situazione ancora più
misera. Perché mai
i re delle multinazionali fanno un giorno sì e l’altro pure
l’elogio dell’immigrazione? Forse per spirito umanitario e per
innata filantropia? Ma non scherziamo! È ovvio il motivo: vogliono
nuovi schiavi da sfruttare, schiavi peraltro ricattabili e disposti a
tutto pur di sopravvivere.
Ai re del globalismo non
interessa integrare i migranti, che anzi considerano alla stregua di
palle da cannone: è nel
loro interesse, semmai, sfruttare a dismisura i migranti e, insieme,
rendere noi come loro, senza diritti, supersfruttati, neoschiavi.
Questo il punto. Il nemico non è il migrante, ma il Signore
neofeudale che usa i migranti come carne da macello e rinsalda ogni
giorno di più anche la nostra miseria.La vicenda delle unioni civili
si inscrive nel medesimo orizzonte di senso. È, cioè, lo stesso
trucchetto.
L’ho detto e lo ridico:
useranno i diritti civili per affossare quelli sociali.
Creeranno le unioni civili e poi anziché dare a tutti, come sarebbe
giusto fare, la reversibilità delle pensioni, la toglieranno a
tutti: faranno apparire come un privilegio per pochi quello che è un
diritto e, così, con la lotta ai privilegi toglieranno i diritti.
Diranno che, ora che tutti
possono sposarsi, sarebbe un privilegio lasciare la reversibilità
delle pensioni alle sole coppie che un tempo ne beneficiavano:
dato che “non possiamo vivere al di sopra delle nostre possibilità”
– una delle frasi preferite dei signori del globalismo e dei loro
“circences” giornalistici e accademici – e dunque non possiamo
dare a tutti la pensione di reversibilità, la toglieremo a tutti.
Giustizia sarà fatta. Si sarà
finalmente tutti eguali, perché si sarà tutti egualmente
irrilevanti, tutti egualmente livellati verso il basso.
Giustizia sarebbe, invece, dare a tutti la reversibilità delle
pensioni, garantire a tutti condizioni di vita degne di questo
nome. Ma il progetto del nuovo Signore neofeudale e
neo-oligarchico va in ben altra direzione. Usa i diritti civili per
annientare quelli sociali. Promette emancipazione per poter
realizzare impunemente la deemancipazione. E intanto sfugge ai
più la segreta logica sottesa a questi processi. Ci si contrappone
in modo ridicola tra “family day” e “unioncivilisti”, e
nessuno riesce a vedere, con Marx, che il problema, artatamente
occultato, sta altrove, nel terreno economico legato alle pensioni di
reversibilità.