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Sono giornate complicate a Baghdad

Di ilpost, 02 Maggio 2016.


Centinaia
di manifestanti sciiti hanno abbandonato l’edificio del parlamento
che avevano occupato sabato per protestare contro il governo e contro
la corruzione






Domenica
sera, centinaia di manifestanti che da sabato occupavano il
parlamento iracheno, nella “Zona Verde” di Baghdad, hanno
abbandonato il palazzo
. La protesta era iniziata come una
protesta contro l’attuale classe politica, che nelle ultime
settimane non è riuscita a risolvere una crisi politica nominando
alcuni ministri tecnici. I manifestanti erano soprattutto di
sostenitori da Moqtada al Sadr – un noto leader religioso
sciita molto radicale.




Nel
pomeriggio di sabato, i manifestanti hanno
iniziato a scavalcare
le recinzioni che circondano la Zona Verde
di Baghdad, dove si trovano diversi edifici del governo e molte
ambasciate. Entrando nell’edificio del Parlamento, hanno urlato
slogan contro il governo ed esposto bandiere irachene. Nella
notte alcuni di loro si sono accampati in una piazza poco
distante, sempre all’interno della Zona Verde. 

Durante
l’occupazione non ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia,
ma sono stati sparati alcuni lacrimogeni contro i varchi creati nella
recinzione, per evitar l’arrivo di ulteriori manifestanti. Nella
mattina di domenica, l’ufficio del primo ministro ha pubblicato un
comunicato
in cui chiedeva alle forze di polizia di arrestare e
disperdere i manifestanti.


(AP Photo/Khalid Mohammed)

I
sostenitori di al Sadr stavano protestando da settimane fuori dalla
Zona Verde di Baghdad, chiedendo al governo di approvare delle
importanti riforme. 

Le proteste sono ricominciate dopo che il
Parlamento non è riuscito per l’ennesima volta ad approvare
la sostituzione di alcuni ministri con dei tecnici. La decisione di
procedere a un programma di riforme era stata presa dal primo
ministro iracheno con l’obiettivo di combattere la corruzione,
particolarmente diffusa nei vari apparati governativi dell’Iraq. 

La proposta di Abadi è stata però osteggiata dai partiti
politici iracheni. 

Al Sadr ha detto che le proteste organizzate
dai suoi sostenitori sono un modo per aiutare Abadi nel suo lavoro di
riforme. Abadi al momento si trova in una basa militare all’interno
della Zona Verde e ha detto che secondo lui la situazione si
risolverà rapidamente.




Secondo
alcuni esperti, ha
scritto il 
New
York Times
, la facilità con cui i dimostranti sono entrati
nella Zona Verde potrebbe essere un segnale dell’esistenza di una
specie di accordo tra loro e Abadi. Ora al Sadr può scegliere se
forzare la protesta e cercare di far cadere il governo o ritirare i
suoi uomini e permettere ad Abadi di continuare il suo lavoro. 

La crisi in corso a Baghdad è potenzialmente molto
pericolosa per la strategia anti-ISIS degli Stati Uniti
, che
punta soprattutto sulla collaborazione dell’Iraq e delle sue forze
armate. 

Per il momento la protesta sembra essere limitata e non
violenta, ma la situazione potrebbe precipitare in caso di
caduta del governo.

Anche se al
Sadr non ha incarichi di governo, da anni ha un ampio seguito
popolare ed è considerato una delle personalità più importanti
dell’Iraq. Dopo l’invasione americana del 2003, al Sadr guidò
un’insurrezione contro le forze occupanti e contro l’allora governo
provvisorio. 
Tra il 2003 e il 2008 le sue milizie, il cosiddetto
“Esercito del Mahdi”, si scontrarono spesso con l’esercito
americano e quello regolare iracheno. Nel 2008 al Sadr sciolse la
milizia trasformandola in un partito politico, il Movimento Sadrista.