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Palestina: la questione dei prigionieri

di Palestinarossa,
19 Aprile 2016.



Per le masse del nostro popolo in
lotta, nelle vie e nelle piazze della Palestina, nei campi, in esilio
e nella diaspora scriviamo da dietro le sbarre e queste alte mura.



I vostri figli imprigionati e i vostri
compagni di lotta per la nostra patria e la nostra causa vi salutano.
Chiniamo il capo davanti ai martiri il cui sangue è stato versato
ogni giorno nella lotta per la Palestina, per la nostra gente, per i
nostri diritti e la nostra terra. 

Salutiamo le madri dei martiri e
dei prigionieri, abbracciamo la resistenza del popolo palestinese e i
suoi combattenti, orgogliosi di Gerusalemme dove la popolazione
combatte giorno e notte in difesa della loro libertà, della loro
dignità e della loro identità.


Il nostro valoroso popolo rinnova la
lotta e continua il percorso della rivoluzione e della resistenza per
liberare la nostra terra dall’occupazione e per raggiungere la
liberazione e il ritorno dei profughi.


Siamo con voi oggi in occasione della
Giornata dei prigionieri palestinesi, momento in cui cui il nostro
popolo si unisce alla causa dei prigionieri che ricorre ogni anno ma
che sostiene quotidianamente. 

Cogliamo l’occasione per salutare i
martiri del movimento dei prigionieri le cui vite sono state prese
dai torturatori sionisti e nelle misere cliniche del carcere a causa
della voluta e deliberata negligenza medica. 

Salutiamo i fratelli e i
compagni che lottano in Ramle, clinica della prigione, le sorelle e
le compagne nelle carceri di Hasharon e Damon, i detenuti anziani ed
i nostri giovani figli imprigionati.



In quest’occasione noi del Ramo nelle
carceri del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina,
guidato dal Segretario Generale compagno Ahmad Sa’adat e dalla nostra
compagna Khalida Jarrar, salutiamo fieri le masse in lotta in tutto
il mondo. Lo spirito della lotta è autentico, appassionato e
determinato, con un prezioso spirito di sacrificio. 

Si lotta e si
soffre insieme, con i vostri figli, i vostri fratelli e le vostre
sorelle, i prigionieri.



Il Giorno dei prigionieri palestinesi
è il giorno del popolo palestinese che ha lotta ormai da quasi un
secolo, sfidando l’oppressione e la tirannia e affrontato
l’occupante, in cerca di libertà e di liberazione. 

È il giorno del
nostro popolo che ha scritto una storia brillante e onorevole e che
sfida l’arroganza del carceriere, trasformando le celle in spazi di
lotta, dove i prigionieri e le loro famiglie lottano insieme, in una
lotta con tutte le nostre persone in ogni villaggio, città, campo
profughi, in ogni strada e in ogni piazza.


In questo giorno si sottolinea
l’importanza di rafforzare l’unità nazionale e di formare una
leadership nazionale unificata imn grado di sostenere la
determinazione del nostro popolo e l’Intifada in atto, sulla strada
della sconfitta dell’occupazione e della liberazione della terra e
della gente di Palestina.



Nell’ambito delle manifestazioni di
sostegno si sottolinea la necessità di concentrarsi sulla questione
dei prigionieri che sono malati ed esposti alle peggiori pratiche che
dimostrano la natura razzista odiosa delle istituzioni
dell’occupazione, gli anziani, i minorenni e coloro che sono soggetti
a vessazioni quotidiane per mano dei carcerieri.


Rinnoviamo il nostro appello per
internazionalizzare la questione dei prigionieri palestinesi e di
sollevare la questione in tutto il mondo e in tutte le arene
internazionali: presso la Corte penale internazionale, nel Consiglio
dei diritti umani alle Nazioni Unite e altrove, chiedendo indagini e
la responsabilità per le pratiche e gli abusi dello Stato sionista
contro i prigionieri nel corso degli ultimi decenni.



La questione dei prigionieri
palestinesi dovrebbe essere una delle principali preoccupazioni
dell’opinione pubblica internazionale, da considerarsi come una
questione morale, umana e politica che si rivolge alle coscienze
dell’umanità.


Gloria ai martiri del popolo
palestinese e alla rivoluzione palestinese. 

Libertà per i
prigionieri della libertà. 

Vittoria per il nostro popolo che
resiste!