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Jean-Claude Amara:
“Nel mosaico di Droits devant!! convivono l’artista e il sans-papiers, lo studente e il senza tetto, il pensionato e il bambino, l’africano e il bretone, il magrebino e il moldavo, l’uomo e la donna di qui e di la”




Milena Rampoldi میلنا رامپلدی



Tradotto 
Milena Rampoldi میلنا رامپلدی



Editato da 
Fausto Giudice Фаусто Джудиче فاوستو جيوديشي






Jean-Claude Amara, portavoce dell’associazione francese Droits devant !! (Avanti coi diritti), è anche cofondatore dell’associazione per il diritto alla casa Droit au logement (DAL) e della Campagna civile internazionale per la protezione del popolo palestinese (Campagne Civile Internationale pour la Protection du Peuple Palestinien). È autore del libro Droits devant!! (2011). Lo abbiamo intervistato.








Milena
Rampoldi: Per noi l’appello dei 58 riveste un’importanza del tutto
particolare in questo momento difficile in cui si trova la Francia. Puoi
spiegarci le motivazioni e l’obiettivo di questo appello?


Jean-Claude Amara: L’appello dei 58 è stato lanciato all’indomani della proclamazione dello stato d’emergenza
da parte del governo il 16 novembre. Esso va ben al di là della lotta
alla minaccia terroristica, volendo vietare tutti i tipi di
manifestazioni rivendicative dei movimenti di lotta per la parità dei
diritti.
Il 22 novembre, 9 giorni dopo gli attentati del 13 novembre, con diverse
organizzazioni, tra cui Droits devant!!, abbiamo deciso di opporci a
questo divieto, organizzando una manifestazione a sostegno degli
immigrati.
In seguito a questa manifestazione, 58 di noi, che erano stato
fotografati nel corso della stessa, sono stati convocati in diverse
stazioni di polizia per essere interrogati. Dopo questi interrogatori
per tutti noi era chiaro che avremmo continuato a partecipare alle
manifestazioni vietate in nome dello stato d’emergenza, come fu il caso
nel 1955, nel corso della guerra d’indipendenza del popolo algerino.

Nonostante queste intimidazioni, il 26 novembre abbiamo organizzato
un raduno e poi una nuova manifestazione il 29, anch’essi vietati.
Seguiva una repressione del tutto sproporzionata da parte della polizia e
l’arresto di 330 persone, tutte rilasciate la mattina del giorno dopo.

Abbiamo continuato comunque, e il governo inizia a cedere alla nostra
determinazione, limitando il divieto di manifestare esclusivamente
all’avenue des Champs-Élysées e alla zona intorno al Bourget, ove si
tiene l’incontro internazionale COP 21.

Per la prima volta dal 13 novembre dunque la prefettura autorizza una
manifestazione di disoccupati e precari che si tiene a Parigi il 6
dicembre.

Il 12 dicembre, 20.000 persone si riuniscono presso la Tour Eiffel,
sul Champ de Mars all’indomani del vertice COP 21, su richiesta della
rete ALTERNATIBA, della quale da alcuni mesi fa anche parte DROIT
DEVANT!!

Da allora, altre manifestazioni, in
particolare quella a sostegno degli immigrati del 19 dicembre, che ha
raggruppato 3500 persone e quella del 5 gennaio, a sostegno del popolo
palestinese, hanno avuto luogo e continueranno ad aver luogo. I
procedimenti giudiziari nei confronti dei 58 sono rimasti comunque
lettera morta. Un’ampia coalizione che raggruppa un centinaio di
organizzazione si è formata. Essa nel tempo costituirà un movimento
nazionale contro la protrazione all’infinto dello stato d’emergenza e
soprattutto del rifiuto assoluto di vederlo ancorato nella costituzione
francese.




Questa prima vittoria è frutto della convergenza, dell’unità
solidale, della determinazione di movimenti che in particolare grazie
alla lunga esperienza di lotte collettive, del DAL e di Droits devant!!
in primo luogo, hanno aperto dei varchi in un muro che sembrava
invalicabile.

Non cederemo mai allo stato del terrore permanente, mantenuto da un
governo che, dietro lo straccio rosso della sicurezza totale, veicolato
dai media servili, subito da un’opinione pubblica in catalessi, cerca di
giocare a scaricabarile riguardo alla sua diserzione totale per quanto
riguarda la lotta per la parità dei diritti.


Non accetteremo assolutamente la creazione e stigmatizzazione di un
“nemico interno”, facendo di tutta l’erba un fascio con “quelli venuti
da fuori”, i sans-papiers (stranieri indocumentati) e i ragazzi delle
periferie. Inoltre non accetteremo che si sviluppi e banalizzi
un’islamofobia a favore del Front National che servirà a Hollande e Co.
Per la loro strategia politica schifosa  per indebolire la destra in
vista delle elezioni del 2017, una strategia già messa in atto a suo
tempo da Mitterrand.


Per questo l’organizzazione e l’unità dei sans-fusils non sono mai
state così essenziali visto che la maturazione politica e la legittimità
di tutti questi compagni e di tutte queste compagne, conquistate dopo
vent’anni di dura lotta, costituiranno una delle punte di diamante per
costruire nel tempo un fronte sociale di lotta leggibile e visibile che
grazie alla sua determinazione costituirà un mezzo efficace per far
fronte alla diffusione del fascismo in Francia.


Non è mai stato così importante concretizzare nel pensiero e nell’azione l’adagio secondo cui la miglior difesa è l’attacco.




Un tetto, un diritto!


 

MR: Quali sono gli obiettivi principali di Droits Devant? Come
collegare la lotta dei sans-papiers con la lotta per la giustizia
sociale e la lotta contro razzismo e islamofobia? Che cosa deve cambiare
nelle nostre lotte all’indomani delle ultime elezioni in Francia? Come
far fronte a Marine Le Pen e ai suoi elettori?



JCA: Nel mese di ottobre del 1990 viene fondata l’associazione Droit
Au Logement (DAL, Diritto alla casa), organizzata a suo tempo da un paio
di militanti immigrati e francesi.


Intorno alla sua rivendicazione fondamentale riguardante la
requisizione degli alloggi sfitti, l’associazione DAL è cresciuta
rapidamente, aggregando, nei primi anni, migliaia di persone male
alloggiate o senza tetto.


Sono anni caratterizzati da decine di occupazioni di immobili vuoti,
di campamenti, di manifestazioni, dello scontro continuo con le autorità
pubbliche e il governo, che hanno permesso infine di ottenere centinaia
di risistemazioni e di notevoli progressi per quanto riguarda il
riconoscimento di un diritto alla casa per tutti.


Il 18 dicembre 1994, dopo quattro anni di intensa lotta
dell’associazione DAL, abbiamo deciso di colpire duramente, al fine di
obbligare il governo ad applicare la legge di requisizione degli alloggi
sfitti, votata nel 1945 e dimenticata per decenni dai governi
successivi.


Nel contesto di quest’iniziativa che avrebbe interpellato tutta la
Francia e anche al di là dei confini francesi, abbiamo deciso inoltre di
fondare un’associazione, che non avrebbe lottato soltanto per il
diritto alla casa, ma anche per l’eguaglianza dei diritti nel loro
insieme (documenti, lavoro, cultura, salute…).


Questo 18 dicembre, più di mille persone, tra cui 250 persone male
alloggiate e senza tetto, hanno iniziato ad occupare un grandissimo
immobile di 12.000 m2, in rue du Dragon, nel centro di St-Germain des
Prés, appartenente ad una delle aziende di beni immobili più grandi
della Francia, la COGEDIM.


In questo momento, in questo “drago” conquistato e sedotto, è stata
fondata l’associazione Droits devant !!, con la presidenza del
cantautore Jacques Higelin, del professor Albert Jacquard, del medico
Léon Schwarzenberg e del vescovo Jacques Gaillot, appena buttato fuori
dalla chiesa. Io avevo assunto le funzioni di segretario generale.


Questi tredici mesi di occupazione di un’intensità incredibile hanno
permesso il trasferimento di 250 persone male alloggiate e di senza
tetto in nuovi alloggi. Questo periodo ha permesso anche a Droits
devant !! di consolidarsi e di cimentarsi, promuovendo delle iniziative
incentrate su tre ambiti fondamentali: lotta e solidarietà – creatività e
cultura – scambio di conoscenze.


Nel fulcro del “nostro” drago, questi tre ambiti hanno trovato
riscontro nella creazione di un’università popolare che si affermava
rapidamente come un vero crogiolo di riflessione, azioni e dibattiti.


L’università popolare si basava sul confronto e dibattito continuo
tra i “Senza” (documenti, lavoro, casa…) e i “Con” (ricercatori,
artisti, accademici…), permettendo l’elaborazione di una base culturale,
sociale e politica comune che mette in atto un principio fondamentale
che ogni forza di lotta collettiva deve applicare: analisi, pedagogia e
azione collettiva.


In tutte queste lotte condotte da 15 anni, l’associazione Droits
devant !! ha sempre rispettato questo principio sulla base del quale si
risale dalla conseguenza alla causa, chiarendo il collegamento tra la
situazione d’emergenza e il suo trasfondo.


In questo modo ad esempio, portare alla luce le cause (saccheggi,
impoverimento, sfruttamento) dell’emigrazione forzata dal sud del mondo
di centinaia di migliaia che alimenteranno il lungo corteo degli schiavi
moderni che sono i sans-papiers nel nord del mondo, è fondamentale per
poter agire alla radice del male.


Combattere
insieme al popolo palestinese contro l’apartheid e il colonialismo,
come facciamo da anni, è anche fondamentale. Infatti ogni briciolo di
diritto conquistato da questo popolo umiliato ed oppresso in tutta
impunità da oramai sessant’anni, dà speranza alla lotta dei violati,
degli oppressi e degli umiliati in tutto il mondo.


Per combattere meglio queste cause, si deve far capire alla maggior
parte della gente che la globalizzazione sociale, economica e culturale
costituisce la causa fondamentale della diffusione della povertà, delle
esclusioni e della precarietà, mentre le ricchezze non sono mai state
così opulenti e mal distribuite. Questo impegno è un impegno a lunga
durata senza il quale non si può conquistare la parità dei diritti.


Nel mosaico di Droits devant !! convivono l’artista e il
sans-papiers, lo studente e il senza tetto, il pensionato e il bambino,
l’africano e il bretone, il magrebino e il moldavo, l’uomo e la donna
europei di qui e di la.  


In una società che soffre di un vuoto culturale, intellettuale e
spirituale, Droits devant !! vuole collegare politica e poetica,
imaginazione e rivendicazione, combattendo per roconquistare uno spazio
pubblico, in cui piedipiatti, videocamere di sorveglianza, indifferenza e
violenza hanno scemato la solidarietà, la spontaneità, la poesia e il
lungo grido feroce nelle NOSTRE strade.


Siamo e saremo gli eredi rivoluzionari dei sanculotti del 1789, dei
Comunardi parigini del 1871, del Fronte Popolare del 1936, delle
barricate del 68. Siamo e saremo i figli di Hugo, Voltaire, Diderot,
Zola, Louise Michel, Saint-Just, Robespierre… Intorno agli eventi, degli
uomini e delle donne il cui grande soffio di giustizia e di libertà
s’inscrive nei nostri pensieri, nelle nostre emozioni e nelle nostre
ribellioni.


Granelli di sabbia nelle trinciatrici del profitto a tutti i costi,
rizomi sui terreni a riposo, non smetteremo di moltiplicarci, al di là
degli eserciti e delle frontiere, dei coloni e dei torturatori, di monti
e mari, filo spinato e torri di guardia.


LORO globalizzazione l’oppressione. NOI mondializziamo le resistenze.