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Baghdad, la musica di Karim Wasfi contro la violenza

di Dario Lo Scalzo, Pressenza, 16 gennaio 2016.

Baghdad, la musica di Karim Wasfi contro la violenza
(Foto di Karim Wasfi)

Siamo abituati ad ascoltare il violoncello in un teatro o in una sala concerti o all’interno di un auditorium o magari in luoghi diversi giusto in occasione di eventi speciali. Ma la realtà a volte può andare oltre la fantasia e quando capita qualcosa del genere, specie se tutto ciò esalta la positività dei gesti e la grandiosità dei sentimenti umani, non si può non emozionarsi e non pensare che prima o poi il cuore trionferà nella lotta quotidiana contro la disumanità e l’efferatezza dell’uomo.
E’ questa la storia di Karim Wasfi, violoncellista e Direttore dell’Orchestra Nazionale Sinfonica irachena che, con la collaborazione della poetessa irachena e attivista dei Diritti Umani Amal Al-Jubouri, ha deciso ormai da tempo di contrapporre la musica e il suo violoncello alle bombe dell’ISIS che devastano con una certa frequenza Baghdad. E’ già successo in almeno sette attentati all’autobomba nell’ultimo anno.
In quelle drammatiche circostanze, Karim non si è perso d’animo, tutt’altro, si è recato sui luoghi appena colpiti e tra macerie e detriti ha tirato fuori dalla custodia il violoncello e ha cominciato a suonare.
Karim Wasfi è il fondatore del Centro per la Creatività – la Pace attraverso le Arti (Karim Wasfi Center For Creativity – Peace Through Arts) il cui mantra è “la nostra musica è un ponte per la Pace” (Our Music is a Bridge for Peace).
Siamo riusciti a contattarlo per porgergli qualche domanda.
Ma prima date un’occhiata a uno dei video, gentilmente concessi alla visione da Soutuna TV, che è stato girato da Amal Al-Jubouri
Da tempo, a Baghdad, hai cominciato a suonare il violoncello subito dopo alcuni attentati rivendicati dall’ISIS. Qual è’ il significato della tua iniziativa?
Il senso di quello che ho fatto e che continuo a fare sta nel volere contrapporre la morte alla vita. Sfidare la bruttezza con la bellezza, creare un equilibrio tra il brutto e il bello. Per me è un atto di proattività
Quali sono state le reazioni delle persone intorno a te in quel contesto drammatico?
La gente ha reagito in modo molto positivo. È stata affettuosa, calorosa e ha mostrato comprensione. Sono stato abbracciato e compreso.
Qual è la tua percezione dell’ISIS e dei differenti attori internazionali che da anni stanno giocando un ruolo importante a vostro scapito e sulle vostre spalle?
Non voglio cadere e non cadrò nella trappola dell’intimidazione dell’ISIS così come hanno fatto anche i governi reagendo alla loro bruttezza. E’ un errore
Cosa pensa e cosa prova la gente di Baghdad in merito alle condizioni di vita attuali?
Di certo la gente è preoccupata per la tensione esistente ma sta cercando di vivere in maniera proattiva e fa fronte alla situazione attuale nel più normale modo possibile. La vita a Baghdad può essere molto stressante e incerta ma io cerco di viverla nella certezza attraverso l’affabilità e il desiderio di migliorare
Dopo gli attacchi all’autobomba hai suonato per ore. Qual è il repertorio? Come scegli i brani da suonare?
Il mio repertorio è essenzialmente e volutamente improvvisato in maniera da creare un’atmosfera trasparente e una reazione immediata che possa essere la più pura possibile
Il suono della musica e il suono delle bombe rappresentano una delle più grandi contraddizioni della vita odierna in Iraq. Da un lato, la vita e la creatività e dall’altro la morte e la distruzione. Qual è la tua opinione sul futuro prossimo del paese?
Il futuro dell’Iraq è incerto e vago ma credo nella motivazione, nei poteri ispiratori e nel potere della volontà. L’Iraq può prosperare se la gente decide di rispettare quel senso di civiltà e d’integrazione che sono già in fase di attuazione.
Secondo te, possono la musica, le altre espressioni d’arte e tutti quegli atti di nonviolenza rappresentare delle vie per fermare le guerre e i conflitti tra paesi, popoli, religioni?
Si, li considero come un “soft power”. Io ho scelto la musica che con il suo suono è il senso della creazione. Per me il suono è creazione attraverso la vibrazione. La musica è una maniera di creare immagini, ricordi, previsioni e anche integrazione.
Per terminare, se potessi suonare un brano adesso, per noi, cosa ti andrebbe di farci ascoltare?
Suonerei l’Ave Maria