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Luce e oscurità: La lotta del nuovo millennio è la ricerca del “Sé” interiore

di
Antonietta Chiodo, ProMosaik e.V. Italia.

Tratteremo in questo articolo un argomento apparentemente
semplice, partendo dal seguente assunto: l’essere umano fino ad oggi ha registrato
diversi sviluppi a cavallo del progresso economico e culturale sino ad oggi, la
ricerca interiore del “sé” è rimasto qualcosa di costante. La continua ricerca di
un equilibrio interiore è un punto fermo visto che siamo circondati da notizie
da tutto il mondo che parlano di rabbia, guerre, soprusi e ci mostrano le
dinamiche con cui i pochi eletti giustificano le proprie prevaricazioni. Come
riuscire nonostante tutti questi messaggi che affollano la nostra mente a
mantenere la luce interiore, la positività, la speranza?  Vi sono poi individui che lottano con il
proprio spirito e la propria ricerca, mettendo a punto una vera e propria battaglia
mondiale basata sulla “consapevolezza” dell’essere umano e del potere che la
propria energia possa cambiare il mondo.

Alcuni si definiscono
liberi pensatori, altri si identificano con vere e proprie discipline orientali
tra cui meditazioni ascetiche e trascendentali, Yoga, Thai chi, Vipassana e
molte altre ancora. Le librerie e le erboristerie olistiche hanno subito anch’esse
una grande evoluzione e oramai non hanno nulla da invidiare ai normali negozi
naturali o alle comuni farmacie. I tempi stanno cambiando e le coscienze comuni,
soprattutto occidentali, in cui regnano caos e rapidità stanno mutando il
proprio “Sé”.

Con l’avvento della
globalizzazione sia i prodotti alimentari, che abitazioni, agglomerati urbani e
le mercificazioni degli ideali come senso di semplice benessere economico hanno
causato una perdita di desideri semplici, racchiusi nel singolo bisogno di star
bene con stessi prima che con l’ambiente che ci contiene quotidianamente.

Anche l’avvento
dei Fast-Food in sintonia con la velocità quotidiana che ci trascina sempre più
lontano, ruba una possibilità di calma e riflessione, alienandoci da noi
stessi, dai nostri bisogni e soprattutto dal silenzio e dalla calma, i fondamenti
base per ritrovare se stessi. Anche la cultura del cibo influenza in modo
fondamentale la nostra vita interiore. Infatti studi scientifici hanno dimostrato
l’influenza della cultura del cito sui nostri umori e quindi sulle nostre
relazioni.

Veniva sino a poco tempo
la possibilità che il corpo legato ad una mente consapevole avesse la
possibilità di guarigione era considerata una leggenda metropolitana. Invece la
scienza e la fisica quantistica dopo vari studi stanno approvando da alcuni
anni tutto ciò che il Buddha dichiarò ai sui discepoli e nei suoi scritti,
soprattutto tramite le tecniche di meditazione tramandate nei secoli. L’esteso
potere della mente è oramai confermato anche da molti agnostici. Ciò che sembra
ancora ostacolare la rinascita di questa evoluzione mondiale di coscienza sono
la distinzione tra luce ed ombra, tra Yin e Yang.

“Non si raggiunge
l’illuminazione immaginando figure di luce, ma portando alla coscienza
l’oscurità interiore.” –
CARL
GUSTAV JUNG –

Carl Gustav Jung (Kesswil, 26 luglio
1875 – Küsnacht, 6 giugno 1961)

Carl Gustav Jung nasce a
Kesswil, sul lago di Costanza (Svizzera) il 26 luglio 1875. Figlio di un
pastore protestante, consegue la laurea in Medicina e nel 1900 inizia a lavorare
nell’ ospedale psichiatrico di Zurigo. Attraverso gli studi di medicina si
avvicina alla psichiatria. Per alcuni anni è uno degli allievi prediletti di
Sigmund Freud, che lo fa avvicinare alla psicoanalisi. Jung diviene forte
sostenitore delle teorie del maestro, tuttavia appaiono presto delle divergenze
tra i due, profondamente diversi nel carattere, arrivando così ad una totale
separazione a livello anche accademico.

Nel 1930 viene nominato
presidente onorario della “Società tedesca di psicoterapia”; dopo l’avvento
del nazismo (1933) non dà le dimissioni, collabora invece con Hermann Göring,
fino al 1940, in cui avviene la riorganizzazione della Società.

Nel 1944 pubblica
“Psicologia e alchimia”, ma nello stesso anno subisce un incidente,
una frattura e un successivo infarto. In coma, vive un’esperienza di pre-morte
che descriverà poi nel testo autobiografico “Ricordi, sogni e
riflessioni”. Nel 1952 pubblica importanti scritti sulla “teoria
della Sincronicità”.

La società ancora oggi
ricrea nelle ricerche di Jung la possibilità di una comprensione interiore
derivante dall’occulto, dall’energia e dalla ricerca interiore, comprendendo
come sia fisicamente e spiritualmente normale accettarsi, essendo
consapevolmente coscienti che in noi risiedono oscurità e luce. Come dalle discipline
di meditazione, grazie ad una pratica quotidiana e ad una visualizzazione che
noi siamo realmente la bilancia, si evince che accettarsi è fondamentale per
percorrere questa strada. L’ oscurità non è il male e la luce è la compensazione
di ciò che non deve degenerare per creare ombra dentro ed intorno a noi.

Il nostro corpo ha una
capacità di guarire se stesso molto maggiore di quanto crediamo. L’esperienza
della trascendenza crea la condizione ideale per attivare la capacità innata di
guarigione del nostro corpo. Fortunatamente questo è molto più facile di quanto
si possa pensare. Infatti lo dimostrano ben 600 ricerche scientifiche; sono 6
milioni le persone che praticano la Meditazione Trascendentale in tutto il
mondo e in Italia sono ben 40.000.

La meditazione è basata fondamentalmente sulla respirazione,
la respirazione è “Vita”, la vita è luce, questa prima fase viene denominata Anappana in alcune tecniche base che
sono le discendenti di Siddharta ( Buddha).  

Non tutti fondano
l’avvicinamento a queste tecniche, focalizzando sull’illuminazione, ma trovano una casa per sentirsi nella calma e nella
sicurezza di comprendere se stessi e non solo chi li circonda, accettando i
propri bisogni non solo come secondari, ma anche come primari.

L’uomo è responsabile di se stesso e del mondo in cui vive,” afferma
Osho nelle prime pagine di un’opera che aiuta ad assumersi la piena
responsabilità dell’attimo in cui si vive, e che di fatto è l’unica realtà
davvero nelle nostre mani. In queste pagine prendono forma la meraviglia, lo
stupore, la sacralità che risplendono nell’intera esistenza – a detta dei
Maestri Zen – rendendo tangibile una realtà altrimenti distorta e offuscata da
sogni, speranze, stereotipi e pregiudizi fondamentalmente privi di sostanza. Lo
Zen aiuta a tornare con i piedi per terra: voi tutti vivete appesantiti da un
passato che muta il futuro in immaginazioni che impediscono di vedere la realtà
per ciò che è. Lo Zen è un invito a guardare lo splendore dell’esistenza, e
insegna come immergersi nella verità della vita tornando a coltivare la propria
semplicità e la naturalezza
.”

Osho (Kuchwada, 11
dicembre 1931 – Pune, 19 gennaio 1990), è stato un mistico e maestro spirituale
indiano, che acquisì seguito internazionale.

Volti dello spettacolo e
dell’arte mondiale in tutte le sue forme hanno abbracciato questo tipo di
filosofia. E al contrario di ciò che si possa pensare, non si tratta di persone
che attendono gli eventi a capo chino. Numerosi attivisti e persone di profonda
cultura usano altri mezzi, ignorando quello della violenza, come ad esempio la
comunicazione, la pittura, la musica e la scrittura per divulgare la cultura
del proprio spirito, portandoci a comprendere che non si può trovare o portare
Pace in un mondo malato, se lo siamo anche dentro di noi.

Richard Gere (Filadelfia, 31 agosto 1949) è
un attore statunitense.

Spesso a chi lo incontra
di persona cita questo insegnamento buddhista che ha fatto suo da tempo “Presto il terribile Signore della Morte ti
leverà tutte le ricchezze terrene, è quasi troppo tardi, quindi pratica il Dharma
e compi azioni virtuose”.

Più volte Richard Gere è
intervenuto di fronte alla commissione dei diritti umani della Camera dei
Rappresentanti del Congresso americano, ha sposato oramai da parecchi anni la
causa tibetana, chiedendo infinite volte di fare pressioni sullo stato cinese.