General

Contro l’EXPO – contro la presenza israeliana all’EXPO – Milano Settembre 2015

Il
19 settembre, giornata nella quale è previsto l’arrivo di Abu Mazen all’Expo –
contestualmente, nello stesso mese, alla presenza di un rappresentante
israeliano – deve essere un’occasione per far sentire la nostra voce,
rilanciare la lotta contro Expo e la narrazione che ci propina, opporsi alla
presenza di Israele come principale partecipante alla fiera delle
multinazionali, occasione in cui la Palestina che si presenta si fa relegare,
invece, in un piccolo stand nella “zona arida”.


Invitiamo quindi tutti i solidali con la Resistenza
Palestinese e i suoi prigionieri, gli antimperialisti, coloro che sono
impegnati nell’appoggio alle resistenze dei popoli e le realtà di lotta contro
Expo a costruire con noi la mobilitazione. Questo diventa un compito cui
nessuno si dovrebbe sottrarre.

Perché?

·        
L’indomabile
ed eroica Resistenza Palestinese è un insegnamento rivolto a tutti gli
sfruttati, gli oppressi e le classi subalterne del nostro paese per opporsi a
un destino di miseria e sottomissione. Mentre l’Unione Europea e le sue
istituzioni tecnocratiche impongono ai lavoratori di tutto il continente
politiche di lacrime e sangue per foraggiare il sistema finanziario
capitalista, trovano i fondi per finanziare l’economia di guerra del più importante
stato colonialista del mondo: Israele. Sono quasi settant’anni che questo
stato, in nome dell’ideologia sionista e razzista, impone un sistema di
Apartheid anti-arabo e la colonizzazione della terre palestinesi. Anche le
ultime, recenti, pseudo-elezioni, hanno riconfermato alla guida dell’entità
sionista una giunta paramilitare, sostenuta da un blocco politico
fondamentalista e coloniale, che ha come programma l’annientamento delle
aspirazioni della popolazione arabo-palestinese. Un governo in perfetta
sintonia con l’aggressione di un anno fa, ennesimo massacro perpetrato dai
bombardamenti israeliani su Gaza che ha provocato 2.200 morti, di cui 600
bambini, e oltre diecimila feriti.

·        
Occorre
proseguire e rilanciare la campagna di denuncia della presenza sionista in
Italia e nel mondo. Il 10 novembre del 1975, con la risoluzione 3379, perfino
l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite stabilì che il sionismo è una forma di
razzismo, equiparabile al nazifascismo. È un terreno assolutamente da
percorrere perché il progetto sionista di occupazione di spazi e potere
all’interno dell’Italia non è stato né sconfitto né si è fermato. Lo dimostra
chiaramente il tentativo di presentare come candidato sindaco di Milano un
sionista dichiarato, sostenitore di Israele e dei crimini che ha commesso in
questi decenni: parliamo del responsabile nazionale PD con delega alle Riforme
e deputato Emanuele Fiano che, inoltre, dal 2005 è segretario nazionale di
Sinistra per Israele. Riteniamo che i contenuti di un antifascismo reale e di
una condanna forte del sionismo siano temi imprescindibili per chi crede in un
vero cambiamento nel nostro paese.

·        
Bisogna
riaffermare con forza la lotta contro chi collabora, ad ogni livello, con
l’occupazione della Palestina. L’Autorità Nazionale Palestinese di Abu Mazen
non è nient’altro che una creatura del processo di pacificazione tra la
borghesia compradora palestinese, l’entità sionista e l’imperialismo
internazionale, in primis Usa e Ue. Per questo motivo, essa collabora
direttamente e dichiaratamente con gli occupanti, contro la Resistenza
Palestinese, incarcerandone i militanti, come già accaduto per il segretario
generale del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, Ahmad Saadat,
rapito dai sionisti nel 2006 proprio mentre si trovava in una galera dell’Anp
gestita con gli imperialisti occidentali. Il fine ultimo dell’esistenza
dell’Autorità Nazionale Palestinese è essere base politica per la cosiddetta
soluzione “due stati due popoli” il che significa legittimazione storica dell’occupazione
e creazione di un “bantustato” palestinese, inevitabilmente succube e
strumentale al progetto sionista in Palestina, in tutta la regione araba e a
livello globale.

·        
È
importante denunciare e contrastare le politiche del PD, partito che in Italia sta
conducendo una politica al servizio di banche e poteri forti, al servizio
dell’imperialismo e del sionismo. Oltre a ridurre in frantumi ciò che rimane
delle conquiste emerse dalla lotta di liberazione dal nazifascismo della quale
in troppi, pateticamente, si sono riempiti la bocca durante le celebrazioni del
70°, proprio in questi giorni ha dato il colpo di grazia alla scuola pubblica,
dopo aver affossato ogni tutela dei lavoratori con l’approvazione del Jobs Act.
Il PD, indossati i panni dello squadrismo, il 25 aprile è sceso in piazza non
per commemorare il 70° della Liberazione ma per scortare i sionisti. Infatti
quel giorno a Milano a seguito dei sionisti sventolavano le bandiere del PD,
anch’esse duramente contestate dalla folla, che da un lato e dall’altro della
strada gridava ripetutamente slogan contro la politica guerrafondaia, di
complicità con l’occupazione della Palestina e di attacco ai lavoratori portata
avanti dal governo Renzi. Non ci ha sorpreso, quindi, che gli agenti dello
stesso PD abbiano scortato i sionisti della Brigata Ebraica, alla stregua di
guardie giurate di un’agenzia privata che scorta il portavalori. Un “gruzzolo”,
il capitale sionista, che sta copiosamente innaffiando le campagne elettorali
di tale massoneria, in cui la presenza di esponenti di spicco come Emanuele
Fiano fa da garante sul “tesoro”, come un direttore di banca sul caveau.

·        
È
necessario contrastare l’esportazione del modello sionista anche nel suo
aspetto militare e di controllo della società. Israele è una vera e propria
industria della violenza con un apparato militar-industriale all’avanguardia,
la Palestina è un laboratorio di oppressione, Gaza un grande campo di
sperimentazione e una vetrina dell’industria bellica, la Cisgiordania un
laboratorio per il controllo delle masse. L’industria della repressione
israeliana fa affari in tutto il mondo esportando modelli e tecnologie per la
sicurezza alle frontiere e per la sorveglianza sociale oltre che per la guerra.


19 settembre 2015 – ore 15.00
CORTEO da Piazza Repubblica, Milano


ore 20.00 – PIZZATA e CONCERTO al CSA Baraonda
per la campagna a sostegno dei prigionieri palestinesi

A
sostegno della Resistenza Palestinese e di tutti i popoli che si ribellano alla
schiavitù e all’oppressione, contro vecchi e nuovi fascismi, a sostegno dei
prigionieri palestinesi e di tutti coloro che sono stati repressi per aver
lottato contro Expo!


Per informazioni, contatti e adesioni: info@frontepalestina.it