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Capitale finanziario e antisemitismo: un importantissimo articolo del Dr. Zambon


Ogni settimana
prendono vita in Germania le cosiddette „manifestazioni del lunedì” all’insegna
della protesta contro le malefatte del capitale finanziario e, più
concretamente, dei suoi rappresentanti nella BCE, nel FMI e soprattutto nelle
congregazioni mafiose che fanno capo a Rockefeller, a Soros e ad altri meno
conosciuti malfattori.

Questi signori
non si limitano
a speculare al
rialzo sul prezzo del grano,
a spingere alla
rovina le economie dei paesi sottosviluppati distruggendone –ove si presenti
l’occasione- la stabilità finanziaria,
a convincere le
oligarchie degli stati satelliti a spendere miliardi per armarsi fino ai denti, 
ma si arrogano
anche il diritto di influenzare la scelta dei candidati alle più alte cariche
politiche che, una volta nominati, si sentiranno in dovere di assecondare i
desideri ”… anzi gli ordini dei loro “benefattori”.
Per i finanzieri
che comandano a Washington, il presidente degli USA è soltanto un attore cui si richiedono bella presenza
e loquacità, un impiegato che potrà
sperare di venir rieletto solo se i giornalisti-mercenari dei grandi mezzi d’informazione
(di proprietà dei suddetti finanzieri) avranno la bontà di lodare il loro
saggio operato in difesa della “democrazia”, una democrazia che, per i popoli
del terzo mondo significa soltanto sanzioni, guerra e massacri mirati o
indiscriminati  a seconda dei casi o
delle convenienze. 
Non sarà fuori
luogo ricordare che questi impiegati
avranno la certezza di rimanere in vita soltanto quando, a differenza di quanto
Lincoln in tempi lontani, e più recentemente Kennedy, si asterranno dal
compiere “atti inconsulti”. Fino a quando cioè essi rispetteranno
scrupolosamente la proprietà privata della famiglia Rockefeller sulla Federal
Bank, una banca che emette moneta sopportando i costi di carta e inchiostro e
addebitando il valore nominale stampato sulle banconote al popolo
nordamericano, e di conseguenza a tutte quelle nazioni che, per necessità o per
corruzione dei loro governi, accettano il dollaro come moneta di riferimento.
Nessuno può oggi
negare o dissimulare la mostruosità dei massacri consumati in epoca recente dai
burattini politici assoldati dal capitale finanziario:  Vietnam, Libano, Nicaragua, 11 settembre
2001, Afghanistan, Jugoslavia, Iraq, Libia, Siria. A milioni ammontano le
vittime cadute sull’altare del dollaro … in difesa dei presunti valori della
libertà e della democrazia.
Solo qualche
tanto ingenuo quanto accanito telespettatore o lettore della “libera stampa”
può nutrire ancora qualche dubbio su questo punto.
Ecco allora che
una banda di provocatori non potendo negare l’evidenza dei fatti, e volendo
confondere le acque con l’obiettivo di nascondere le responsabilità dei
criminali sin qui descritti, avendo scoperto che alcuni di essi sono di
religione (si fa per dire) ebraica, si rivolgono trionfanti agli organizzatori
delle manifestazioni del lunedì con l’infamante accusa di antisemitismo.
Ma chi è davvero
antisemita?
È davvero
antisemita chi crede di poter assolvere gli assassini nel loro insieme perché
alcuni di loro sono ebrei?
O non è proprio
questa, al contrario, una manifestazione del peggior antisemitismo?
Non è di fatto
antisemita chi pretende di far ricadere su tutti gli ebrei le colpe della
finanza internazionale e del razzismo omicida di Israele? 
Ad una persona
dotata di normale buon senso vien instillata l’idea che, non solo agli ebrei
“tutto” è concesso, che essi perseguono finalità criminali e che addirittura
l’ordine costituito non permetta di condannare i comportamenti di una qualsiasi
cosca mafiosa… se a far parte di essa c’è un ebreo.
Il loro
ragionamento: siccome Frankenstein è ebreo, allora non è permesso criticarlo.
Questi sedicenti
nemici dell’antisemitismo, stanno in realtà non solo dando attendibilità alle
tesi dei “protocolli” ma li stanno superando in perversione e raffinatezza.
Siamo lietissimi di leggere i vostri commenti.
Dr. phil. Milena Rampoldi – ProMosaik e.V.