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Il bicchiere mezzo pieno: le buone notizie.

di
Redazione Italia, greenme , 25 Marzo 2016
Prendi
quello che ti serve, lascia quello che non ti serve’
.
Con questo
slogan è nato anche a Roma il Muro della Gentilezza,
progettato e costruito dai ragazzi del liceo e dai bambini degli
Scout di zona, e che sarà controllato e monitorato continuamente.
L’iniziativa,
nata in Iran per aiutare le persone in difficoltà e donare loro
sostegno e dignità, è stata portata nella capitale dal liceo
Marymount International School
, nel quartiere periferico di La
Storta.
Il muro è
stato realizzato nella sede di Ama Roma per opera di giovanissimi che
fanno sperare nel futuro, sotto la supervisione degli insegnanti e
dei Pittori Anonimi del Trullo.
La
mattinata è frenetica, i ragazzi, molto seri e concentrati, quasi
non si accorgono di essere ripresi nelle loro attività, coordinati
da insegnanti e artisti, che danno loro quale indicazione e battono
il tempo, ma non dipingono il muro, che è veramente opera dei
ragazzi.
“L’idea
è quella di dare un’immagine dignitosa dello scambio
dell’indumento” spiega ai nostri microfoni Giovanna Iorio,
che dirige il Dipartimento di Italiano del Marymount e ha promosso
l’iniziativa, nata come collegamento allo studio del ‘Dolce Stil
Novo’
e la parola “gentilezza”.
gentilezza cover
Non è il
primo caso in Italia, ma il precedente di Parma purtroppo non ha
avuto seguito per contrasti con il regolamento comunale, che ha
portato allo sgombero.

Questo muro
ha ottenuto invece il patrocinio del patrocinio del Municipio XV e il
supporto dell’AMA, e ci auguriamo quindi che possa durare.
Il muro
quindi dovrebbe essere continuamente controllato.
Lo
controlleremo noi del Municipio, gli scout, il Marymount, e anche
Ama”.
I
ragazzi sono stati stupendi – ci dice con entusiasmo Mario
D’Amico
, l’artista che in prima persona ha aiutato i ragazzi,
che hanno comunque dipinto tutto il muro con le loro mani. Questo è
il motivo per cui noi ci siamo: vogliamo coinvolgere i ragazzi a fare
queste cose. Missione compiuta!”.
Tutto solo
e soltanto con la forza delle buona volontà.
Ci siamo
autofinanziati. Abbiamo organizzato una vendita di torte e di dolci,
raccogliendo 560 euro. Stiamo andando però un po’ oltre con le
spese”.
Giovanna
Iorio lo dice, ma non sembra che la cosa la preoccupi o le metta
ansia.
Sorride e
guarda con fiducia e speranza i suoi ragazzi.
DSC00221

Una scuola
che offre ai ragazzi, ma li spinge ad offrire a loro volta.

Una
mattinata di festa, di colori. I ragazzi sorridono e non sembrano
stanchi.
Ma,
nonostante l’atmosfera giocosa, nessuno usa pennelli e colori per
giocare, ma solo per finire il muro. ‘Dammi la mano’, un
altro degli slogan, che i ragazzi scrivono e dipingono con le loro
mani, usandole per lasciare le loro impronte sulla parete.
La
mattinata si conclude con il posizionamento degli abiti, regalati da
persone di buona volontà, sui pomelli e sulle catene, che hanno
proprio il sapore di catene della solidarietà.
Il muro
sarà aggiornato tutte le settimane.
Ci
auguriamo quindi che questo sia solo l’inizio.