In Afghanistan, 900 nuovi siti archeologici
di Veronica Lea, 08 Giugno 2016.
L’esperimento di archeologia preventiva in sei aree minerarie è stato reso possibile grazie al telerilevamento Nato.
Decine di monumentali Stupa buddisti, che sabbia e montagne hanno salvato
dalla furia dei tempi e dell’uomo. Moschee, monasteri, segni di
fortificazioni a guardia di fiumi ormai prosciugati. E ancora templi
millenari, cimiteri, profili di città testimoni di un passato remoto ma
ancora vivo. Sono le sorprendenti nuove immagini dell’Afghanistan che
dopo 30 anni di guerra pensa al futuro, ripartendo dalle risorse
minerarie e dal patrimonio culturale, con il programma “The Afghanistan
Heritage and extractive Industries developement Initiative” che mette
insieme Governo locale, Unesco e Banca mondiale e che vedrà l’Italia in
prima linea nelle operazioni di tutela.
L’esperimento di archeologia preventiva in sei aree minerarie del Paese mediorientale
è stato reso possibile grazie al telerilevamento di matrice Nato:
immagini aeree e satellitari ad altissima risoluzione che hanno lo scopo
di salvare i tesori delle antiche civiltà asiatiche che rischiano di
scomparire a causa di guerre e terrorismo. La mappatura dei tesori
afghani ha scoperto 900 siti ‘inediti’, annunciati a Roma dal governo
afghano nel corso del simposio internazionale “Cultural Heritage &
Development Initiatives: A challenge or a contribution to
sustainability?” che si è svolto a Palazzo Barberini nei giorni scorsi.
Il telerilevamento Nato ha indagato 16.200 chilometri quadrati in sei
distinte aree minerarie rivelando oltre 2.500 siti storico-archeologici,
dei quali 900 sconosciuti; le foto presentano in inedito Afghanistan,
ricco di risorse culturali, che avrebbe i numeri per aprire al turismo
internazionale.
FONTE: Interris