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Non solo omicidio d’onore. La riforma pone fine al consiglio di famiglia

4 Agosto 2016

La riforma del
codice penale oltre ad aver introdotto una norma apposita sull’omicidio
d’onore, ha coinvolto anche altre disposizioni già esistenti nel codice penale
e che giustificavano tale delitto.
In ragione dello
spirito della riforma è stato abrogato l’art 462cp, che come descritto
precedentemente[1],
consentiva una diminuzione della pena nel caso in cui il delitto fosse stato
commesso in ragione della scoperta di una relazione sentimentale illecita del
coniuge, della madre, della figlia o della sorella. La norma veniva spesso
applicata in combinato disposto con l’art 51cp, circostanza attenuate che
riduceva ancor di più il trattamento sanzionatorio qualora l’omicidio fosse
stato determinato da un incontrollabile dolore. Quest’ultima disposizione è
ancora presente nel codice penale, ma va a regolare un istituto diverso: la
sospensione della sentenza[2],
che non viene applicata in combinato disposto con altre norme concernenti
l’onore.[3]
Un’altra norma
penale abrogata dal 2005 è l’infanticidio in nome dell’onore ex art 453cp,[4]
che prevedeva una diminuzione del trattamento sanzionatorio nel caso in cui la
madre avesse ucciso il proprio neonato per salvare l’onore personale e
famigliare. Nell’ipotesi in cui accada un delitto simile, dove il soggetto
agente sia la madre e la vittima il neonato, è possibile per il giudice
applicare la circostanza aggravante dell’omicidio ex art 82 e[5],
che dispone la pena dell’ergastolo con trattamento restrittivo del detenuto,
come l’art 82k, come pena più severa rispetto all’ergastolo “semplice”
contemplato dall’art 81cp.
Infine, una delle
maggiori revisioni apportate dal nuovo codice penale concerne l’art 38cp[6],
il quale regola la fattispecie dell’istigazione al reato. La norma stabilisce
che la persona che istiga un altro soggetto alla commissione di un reato è
punita in base al livello o al grado del reato stesso (comma 1). In più, se
l’istigatore sollecita un’altra persona sulla base del suo “potere” d’influenza
che deriva da un rapporto di parentela, ossia il primo soggetto è discendente o
ascendente del secondo, la pena viene aumentata da un terzo alla metà (comma
2).
L’importanza
dell’articolo risiede nel fatto che il comma 2 specifica ancor meglio la
previsione, dando particolare rilevanza ai contesti in cui l’autore materiale
del reato è un minore. Situazione che si verifica spesso, come anticipato,
quando accadono omicidi in nome dell’onore.
In particolare si
afferma che la relazione di discendenza, necessaria per inasprire il
trattamento sanzionatorio ex comma 1, non è richiesta per i reati della sezione
di cui fa parte l’art 38cp, se il soggetto che è stato istigato a commettere il
reato era minorenne. Questa parte della norma deve quindi essere estesa a tutte
le disposizioni della sezione quarta del codice che riguarda la partecipazione
all’esecuzione del reato.
L’effetto dell’art 38cp è quello di eliminare l’immunità di
cui prima beneficiavano il c.d. consiglio di famiglia e i giovanissimi
colpevoli d’omicidio d’onore
.
Ora i membri della
famiglia disonorata che decidono il destino della vittima e l’autore del
dell’omicidio verranno puniti per aver istigato uno dei familiari alla
commissione del reato.[7]
Il consiglio di famiglia nel suo complesso è concretamente l’istigatore del
reato, quindi è corretta l’applicazione ad esso dell’art 38cp. Ciò che però
spaventa è il grado di applicabilità, ossia quanto la norma possa essere
utilizzata nei processi penali, in quanto in questi contesti ciò che lega la
famiglia è il silenzio e l’omertà e sarà difficile superare questo scoglio e
verificare chi sia personalmente l’istigatore all’interno della famiglia.


[1] Paragrafo 3.2.
[2] Articolo 51 co : Execution of the punishment
imposed to a person who is sentenced to two years or more imprisonment due to
committed offense may be suspended for a definite or indefinite time. The
maximum limit of this period is three years for the persons not completed the
full age of eighteen or the age of sixty-five on the commission date of
offense. However, in order for the court to give decision for suspension of the
sentence;
a) One should not be previously sentenced to
imprisonment more than three months due to a felonious intent, 
b) The court should reach to a conclusion that
recurrence of the offense is out of question due to repentance shown by the
offender during the trial period. (2) Suspension of sentence may be bound to
reimbursement of the losses encountered by the aggrieved party or public, or
reinstatement of the deteriorated conditions or compensation of damages.  In such case, the sentence is enforced in the
execution institution under the judge’s decision until fulfillment of all the
conditions. Upon recovery, the convict is immediately released from the
execution institution under the decision of the judge. (3) An inspection period
not less than one year, more than three years, is determined for the convict
whose sentence is suspended. The minimum limit of this period may not be less
than the imposed punishment. (4) During the inspection period, the court may
adjudicate; a) Admittance of the offender to a training program if he has no
profession or skills,b) Employment of the convict in a public institution or
another job under supervision against payment of wage if he has profession or
required skills, c) Admittance of convicts below the age of eighteen to a
training institution in order to enable them to gain a profession or art. (5)
The court may assign an expert to guide the convict during the inspection
period. This person gives advice to the convict to persuade him to give up bad
habits and to act with the conscious of his responsibilities for a good life;
by establishing contact with the authorities or staff of the training
institution, exchanged views about the progress of the convict; prepares
quarterly reports about the behavior, social adaptation and progress of the
convict to be submitted to the judge.
(6) The court may also adjudicate proceed of
inspection against no obligation or without assigning an expert (sponsor) in
consideration of private and social conditions of the convict. (7) In case the
convict acts with felonious intent or insists not to fulfill the obligations
conferred upon by the judge during the inspection period despite the warning of
the judge, the court may decide enforcement of the suspended sentence,
partially or entirely, in the execution institution. (8) The sentence is
considered to have executed if the convict acts in compliance with the rules or
shows good manners during the inspection period
[3] KOGACIOGLU, The
traditional effect: framing honor crimes in Turkey
, in a Journal of
feminist cultural studies, 2014, pag 123.
[4] Articolo 453cp : Öldürme fiili, anası
tarafından
şerefini kurtarmak saikiyle yeni doğmuş bulunan çocuğa karşı işlenmiş ise faile sekiz yıldan
oniki yıla kadar hapis cezası verilir.
[5] PERVIZAT, Tackling
honour in the aftermath with a good practise,
2009, pag 7.
[6] Madde 38- (1)aşkasını
suç i
şlemeye azmettiren kişi,
i
şlenen suçun cezası ile cezalandırılır. (2) Üstsoy ve
altsoy ili
şkisinden doğan nüfuz kullanılmak suretiyle
suça azmettirme halinde, azmettirenin cezası üçte birden yarısına kadar
artırılır. Çocukların suça azmettirilmesi halinde, bu fıkra hükmüne göre
cezanın artırılabilmesi için üstsoy ve altsoy ili
şkisinin
varlı
ğı aranmaz. (3) Azmettirenin belli olmaması halinde,
kim oldu
ğunun ortaya çıkmasını sağlayan
fail veya di
ğer suç ortağı hakkında ağırlaştırılmış müebbet hapis cezası
yerine yirmi yıldan yirmibe
ş yıla kadar, müebbet hapis
cezası yerine onbe
ş yıldan yirmi yıla kadar hapis cezasına
hükmolunabilir.
Diğer hallerde
verilecek cezada, üçte bir oranında indirim yapılabilir; Traduzione nel
paragrafo.
http://www.ogm.gov.tr/ekutuphane/Kanunlar/T%C3%BCrk%20Ceza%20Kanunu.pdf.
Ultima consultazione
27/10/2015.
[7] CORBIN, Between
saviors and savages: the effect of Turkey’s revised penal code on the
transformation of honor killings into honor suicides and why community
discource is necessary for honor crime eradication, in Emory international law
rewiew,2014,  vol. 29, pag 308.