Congo, a rischio missione pace MONUSCO
30 Marzo 2017
Domani il Consiglio di Sicurezza ONU decide: a favore Vaticano e Francia, contro Congo e Stati Uniti. Probabile un lento smantellamento
Ci avviciniamo alla scadenza annuale della missione di pace ONU in Congo, MONUSCO (Missione delle Nazioni Unite per la Stabilizzazione della Repubblica Democratica del Congo). Come tutti gli anni, Governo congolese e partner internazionali iniziano il braccio di ferro per decidere il suo futuro. Chi sogna di interrompere questa collaborazione, chi di proseguirla. Di motivi per interromperla ce ne sono. La missione di pace è iniziata il 6 agosto 1999 grazie alle risoluzioni ONU 1258, 1279 e 1291. Allora la missione (denominata MONUC) aveva il compito di monitorare gli accordi di cessate il fuoco firmati dagli Accordi di Lusaka il 17 luglio 1999. Dai 90 osservatori militari del 1999 siamo passati ad un esercito di circa 23.000 uomini supportati da circa 2.000 civili (amministratori, lieson officer, logisti, coordinatori di base, operatori umanitari). Attualmente la MONUSCO può contare su un budget annuale di 1,4 miliardi di dollari, divenendo una delle principali realtà economiche della regione per gli imprenditori congolesi, ugandesi, kenioti, tanzaniani e ruandesi e per varie ditte occidentali ed asiatiche che forniscono dal cibo alle attrezzature logistiche.