Hotel House di Porto Recanati, un inferno tra disperazione e orrore
Massimo
Del Papa, Lettera 43, 29 marzo 2018
Da un
buco dietro il casermone emergono ossa umane. Di diversi corpi e altrettanti cold
case. Qui dove l’integrazione è fallita. In un luogo popolato da immigrati,
faide e regolamenti di conti. Il reportage.
buco dietro il casermone emergono ossa umane. Di diversi corpi e altrettanti cold
case. Qui dove l’integrazione è fallita. In un luogo popolato da immigrati,
faide e regolamenti di conti. Il reportage.
Dove
potevano sgorgare ossa umane se non qui, da un buco dell’inferno dietro l’Hotel
House a Porto Recanati, uno di quei falansteri della disperazione che solo a
vederli ti rimangono in gola tutti i bei discorsi sull’integrazione? Ossa
umane, proprio così, scaricate giù in un pozzo, e ossa ragazzine: secondo i
primi riscontri sembrano appartenere a una 15enne bengalese scomparsa otto anni
prima: quello di Cameyi Mosammet era rimasto un cold case, un caso senza
soluzione e senza giustizia.
potevano sgorgare ossa umane se non qui, da un buco dell’inferno dietro l’Hotel
House a Porto Recanati, uno di quei falansteri della disperazione che solo a
vederli ti rimangono in gola tutti i bei discorsi sull’integrazione? Ossa
umane, proprio così, scaricate giù in un pozzo, e ossa ragazzine: secondo i
primi riscontri sembrano appartenere a una 15enne bengalese scomparsa otto anni
prima: quello di Cameyi Mosammet era rimasto un cold case, un caso senza
soluzione e senza giustizia.
ANIME
SBANDATE SVANITE NEL NULLA. Una delle tante anime sbandate, che un bel giorno
scompaiono nel nulla; le ultime tracce di lei sono tracce fantasma, fu
segnalata il 29 maggio del 2010 proprio all’Hotel House insieme a un 20enne,
Monir Kazi, che di conseguenza si ritrovò indagato per sequestro di persona,
accusa rimasta senza seguito. Lei viveva ad Ancona, a una ventina di
chilometri, con la famiglia. Ma aveva seguito un ragazzo più adulto di lei fino
al falansterio per il quale una volta entrati si perde ogni speranza. Qui il
suo cellulare diede segni di vita per l’ultima volta, e come ultima cosa di
lei.
SBANDATE SVANITE NEL NULLA. Una delle tante anime sbandate, che un bel giorno
scompaiono nel nulla; le ultime tracce di lei sono tracce fantasma, fu
segnalata il 29 maggio del 2010 proprio all’Hotel House insieme a un 20enne,
Monir Kazi, che di conseguenza si ritrovò indagato per sequestro di persona,
accusa rimasta senza seguito. Lei viveva ad Ancona, a una ventina di
chilometri, con la famiglia. Ma aveva seguito un ragazzo più adulto di lei fino
al falansterio per il quale una volta entrati si perde ogni speranza. Qui il
suo cellulare diede segni di vita per l’ultima volta, e come ultima cosa di
lei.
UN PEZZO
DI TERRACCIA MALEDETTA. Ora sono affiorate ossa da un pozzo, e quasi certamente
sono le sue. Si tratta di 30 frammenti, assieme a lacerti di indumenti, una
scarpa, oltre a diversi effetti personali. Tutto sgorgato da un pezzo di
terraccia maledetta, ridotto a una discarica, vicino a una casa colonica dietro
al falansterio infame.
DI TERRACCIA MALEDETTA. Ora sono affiorate ossa da un pozzo, e quasi certamente
sono le sue. Si tratta di 30 frammenti, assieme a lacerti di indumenti, una
scarpa, oltre a diversi effetti personali. Tutto sgorgato da un pezzo di
terraccia maledetta, ridotto a una discarica, vicino a una casa colonica dietro
al falansterio infame.
Cameyi
Mosammet scomparve qua, nel 2010. ANSA |
Sono 30
pezzi d’ossa, ma non tutti corrispondono. Alcuni appartengono per forza a un
altro corpo almeno. Un altro cadavere. Forse più cadaveri. Tutti giovani,
adolescenti o giù di lì. Una atroce discarica umana, questo è il sospetto, che
si fa più bruciante di ora in ora: le ricerce sono in corso, i ritrovamenti si
accumulano e si mettono a fuoco mano a mano che si procede a scavare nel pozzo.
Non sono civiltà a essere sepolte, ma il contrario, rifiuti di una civiltà,
qualcosa che ancora non si capisce, ma fa spavento anche solo a immaginarla:
come direbbe Tom Waits, qualsiasi cosa puoi pensarne, è vera.
pezzi d’ossa, ma non tutti corrispondono. Alcuni appartengono per forza a un
altro corpo almeno. Un altro cadavere. Forse più cadaveri. Tutti giovani,
adolescenti o giù di lì. Una atroce discarica umana, questo è il sospetto, che
si fa più bruciante di ora in ora: le ricerce sono in corso, i ritrovamenti si
accumulano e si mettono a fuoco mano a mano che si procede a scavare nel pozzo.
Non sono civiltà a essere sepolte, ma il contrario, rifiuti di una civiltà,
qualcosa che ancora non si capisce, ma fa spavento anche solo a immaginarla:
come direbbe Tom Waits, qualsiasi cosa puoi pensarne, è vera.
OSSA
AVVOLTE IN BRANDELLI DI STOFFA. È stato un cane dell’antidroga della Finanza di
Civitanova – perché all’Hotel House la droga scorre, naturalmente, più
dell’aria e dell’acqua, e intossica tutto – a percepire un osso come piantato
nella terra, avvolto in brandelli di stoffa indistinguibili, probabilmente quel
che rimane di un paio di pantaloni. E l’osso era un femore.
AVVOLTE IN BRANDELLI DI STOFFA. È stato un cane dell’antidroga della Finanza di
Civitanova – perché all’Hotel House la droga scorre, naturalmente, più
dell’aria e dell’acqua, e intossica tutto – a percepire un osso come piantato
nella terra, avvolto in brandelli di stoffa indistinguibili, probabilmente quel
che rimane di un paio di pantaloni. E l’osso era un femore.
RINVENUTE
30 SCHEGGIE, TUTTE UMANE. Gli scavi, alla presenza del pm di turno, il
sostituto procuratore Rosanna Buccini, sono partiti subito, presenti anche i
medici legali, e sottoterra, sotto il terreno acido, inzuppati nell’acqua
stagna, gli scavi liberavano una trentina di schegge, tutte umane: un pezzetto
di cranio, frantumi di vertebre lombari e cervicali, frammenti di costole, due
segmenti di ossa pelviche.
30 SCHEGGIE, TUTTE UMANE. Gli scavi, alla presenza del pm di turno, il
sostituto procuratore Rosanna Buccini, sono partiti subito, presenti anche i
medici legali, e sottoterra, sotto il terreno acido, inzuppati nell’acqua
stagna, gli scavi liberavano una trentina di schegge, tutte umane: un pezzetto
di cranio, frantumi di vertebre lombari e cervicali, frammenti di costole, due
segmenti di ossa pelviche.
La
visuale del casermone dalla statale. |
La presenza
di un foulard e di uno straccio di maglietta con due labbra che baciano, una
sneaker bianca, un fermaglio per capelli e una collanina da due soldi, le
povere cose che i poveri usano per rendere più patetica la loro vitalità
disperata, confermano la sussistenza di una donna, giovane, giovanissima; e non
ci vuole molto agli inquirenti per ipotizzare in quei segnali macabri la voce
della scomparsa Cameyi che chiama ancora. Cameyi, che ancora affiora da un
video col ragazzo su Myspace, piattaforma nel frattempo caduta nell’oblio,
superata da altre fiere della vanità virtuale.
di un foulard e di uno straccio di maglietta con due labbra che baciano, una
sneaker bianca, un fermaglio per capelli e una collanina da due soldi, le
povere cose che i poveri usano per rendere più patetica la loro vitalità
disperata, confermano la sussistenza di una donna, giovane, giovanissima; e non
ci vuole molto agli inquirenti per ipotizzare in quei segnali macabri la voce
della scomparsa Cameyi che chiama ancora. Cameyi, che ancora affiora da un
video col ragazzo su Myspace, piattaforma nel frattempo caduta nell’oblio,
superata da altre fiere della vanità virtuale.
POZZO CHE
SERVIVA DA PORTA DELL’INFERNO. Ma si continuava a scavare, e dal pozzo, verso
sera, usciva altro orrore: un omero estraneo agli altri frammenti, pezzetti di
ulna riferibili allo stesso avambraccio. Di chi sono? Di quanti sono? Le
indagini sono condotte dalla Squadra mobile e dalla guardia di finanza di
Civitanova e il sospetto è tremendo: che quel pozzo servisse come porta
dell’inferno, i rifiuti esistenziali dell’Hotel House che finivano lì.
SERVIVA DA PORTA DELL’INFERNO. Ma si continuava a scavare, e dal pozzo, verso
sera, usciva altro orrore: un omero estraneo agli altri frammenti, pezzetti di
ulna riferibili allo stesso avambraccio. Di chi sono? Di quanti sono? Le
indagini sono condotte dalla Squadra mobile e dalla guardia di finanza di
Civitanova e il sospetto è tremendo: che quel pozzo servisse come porta
dell’inferno, i rifiuti esistenziali dell’Hotel House che finivano lì.
BALCONI
TETRI E SELVA OSCURA DI ANTENNE. E lo puoi vedere, lo puoi osservare passando
lungo la Statale il Falansterio, il termitaio spaventoso, pieno di balconi
tetri e di una selva oscura di antenne paraboliche. Eccolo lì l’incubo immane,
i due ciclopi che si fronteggiano e ingurgitano e vomitano in continuazione
umanità giocata a dadi. Qui si uccide e si muore per tutto e per niente, qui la
disperazione non ha tempo né colore; è senza età.
TETRI E SELVA OSCURA DI ANTENNE. E lo puoi vedere, lo puoi osservare passando
lungo la Statale il Falansterio, il termitaio spaventoso, pieno di balconi
tetri e di una selva oscura di antenne paraboliche. Eccolo lì l’incubo immane,
i due ciclopi che si fronteggiano e ingurgitano e vomitano in continuazione
umanità giocata a dadi. Qui si uccide e si muore per tutto e per niente, qui la
disperazione non ha tempo né colore; è senza età.
Uno dei
demiurghi brutti dentro, che immaginano e costruiscono soluzioni orripilanti,
quanto durerebbe in questo inferno che egli stesso ha creato?
Guardala
qua l’integrazione: sarebbe da dirlo a chi ha consentito questo scempio, questa
metastasi che resiste a se stessa. Sarebbe da portarcelo nelle viscere dei
ciclopi: ti do un’ora, un’ora al massimo, se esci vivo possiamo discutere di
cosa hai fatto. Ma uno di questi demiurghi brutti dentro, che immaginano e
costruiscono soluzioni orripilanti, quanto durerebbe nell’inferno che egli
stesso ha creato? Quanto un demagogo?
qua l’integrazione: sarebbe da dirlo a chi ha consentito questo scempio, questa
metastasi che resiste a se stessa. Sarebbe da portarcelo nelle viscere dei
ciclopi: ti do un’ora, un’ora al massimo, se esci vivo possiamo discutere di
cosa hai fatto. Ma uno di questi demiurghi brutti dentro, che immaginano e
costruiscono soluzioni orripilanti, quanto durerebbe nell’inferno che egli
stesso ha creato? Quanto un demagogo?
IL
MACHETE QUA È L’ARMA PREFERITA. Qui uno qualunque non dura il tempo di
negoziare e neppure di rimpiangere l’Overlook Hotel, che in confronto all’Hotel
House è un centro benessere: in meno di un brivido gli staccherebbero la testa
col machete, l’arma preferita tra questi pianerottoli che si arrampicano fino
al cielo per precipitarne meglio. E siccome anche i disgraziati hanno diritto
di sognare, giustamente escono, si allungano fino al centro del paese marinaro
e li vedi che ti guatano, in caffetano, palandrana, canottiera, stracci fra i
più improbabili, infradito anche d’inverno ma sempre gli stessi occhi, come di
fiere, pieni di paura e di violenza.
MACHETE QUA È L’ARMA PREFERITA. Qui uno qualunque non dura il tempo di
negoziare e neppure di rimpiangere l’Overlook Hotel, che in confronto all’Hotel
House è un centro benessere: in meno di un brivido gli staccherebbero la testa
col machete, l’arma preferita tra questi pianerottoli che si arrampicano fino
al cielo per precipitarne meglio. E siccome anche i disgraziati hanno diritto
di sognare, giustamente escono, si allungano fino al centro del paese marinaro
e li vedi che ti guatano, in caffetano, palandrana, canottiera, stracci fra i
più improbabili, infradito anche d’inverno ma sempre gli stessi occhi, come di
fiere, pieni di paura e di violenza.
FARCITURA
DI UMANITÀ FEROCE. Guardala qua l’integrazione. Si sparpaglia e si schiude nel
bel mezzo del viale residenziale di Porto Recanati, villette da sogno, un
quartiere di lusso, boutique e terrazze romane, locali e pizzerie, tutto che
d’estate si accende, il contrasto col Falansterio farcito di umanità feroce e
sconfitta è stridente, stordisce. Impietosisce, anche, ma mette spavento.
DI UMANITÀ FEROCE. Guardala qua l’integrazione. Si sparpaglia e si schiude nel
bel mezzo del viale residenziale di Porto Recanati, villette da sogno, un
quartiere di lusso, boutique e terrazze romane, locali e pizzerie, tutto che
d’estate si accende, il contrasto col Falansterio farcito di umanità feroce e
sconfitta è stridente, stordisce. Impietosisce, anche, ma mette spavento.
Una manifestazione contro Salvini davanti all’Hotel House nel 2016. |
Quanti
sono i Porto Recanati coi loro Hotel House? Ce n’è un altro a 20 minuti di
macchina, verso Sud, si chiama Lido 3 Archi, è un quartiere litoraneo fermano,
frutto di una speculazione fallita nei primi Anni 80. Qui i palazzoni sono
tanti, sono rimasti in parte incompiuti per quasi tre decenni, poi li hanno
finiti e anche quelli si sono riempiti della risacca di varia umanità disumana,
dove i disperati del mondo si stringono in una convivenza obbligata e
impossibile, tutti contro tutti, etnia contro etnia.
sono i Porto Recanati coi loro Hotel House? Ce n’è un altro a 20 minuti di
macchina, verso Sud, si chiama Lido 3 Archi, è un quartiere litoraneo fermano,
frutto di una speculazione fallita nei primi Anni 80. Qui i palazzoni sono
tanti, sono rimasti in parte incompiuti per quasi tre decenni, poi li hanno
finiti e anche quelli si sono riempiti della risacca di varia umanità disumana,
dove i disperati del mondo si stringono in una convivenza obbligata e
impossibile, tutti contro tutti, etnia contro etnia.
UNA VOLTA
C’ERANO PURE I VECCHI BOSS. C’erano anche i vecchi boss di seconda fila del
Mezzogiorno italiano, ma stanno scomparendo, travolti dall’anagrafe e da una
immigrazione peggio che selvaggia. Negli Anni 90 in uno dei tanti monolocali
adibiti a prostituzione si poteva trovare, seduto in poltrona, il cadavere di
un femminiello napoletano crivellato da 100 colpi di punteruolo. Oppure in terra
il sangue fresco di un altro morto in pochi minuti, l’arteria femorale recisa
dagli spuntoni di una porta a vetri frantumata in una rissa.
C’ERANO PURE I VECCHI BOSS. C’erano anche i vecchi boss di seconda fila del
Mezzogiorno italiano, ma stanno scomparendo, travolti dall’anagrafe e da una
immigrazione peggio che selvaggia. Negli Anni 90 in uno dei tanti monolocali
adibiti a prostituzione si poteva trovare, seduto in poltrona, il cadavere di
un femminiello napoletano crivellato da 100 colpi di punteruolo. Oppure in terra
il sangue fresco di un altro morto in pochi minuti, l’arteria femorale recisa
dagli spuntoni di una porta a vetri frantumata in una rissa.
IL
NONLUOGO DOVE TUTTO È ABORTITO. Da sempre le cronache di ogni notte rigurgitano
faide, regolamenti di conti, lampi azzurri di polizia nell’oscurità che qui è
più fonda; dai citofoni sono spariti anche i nomi, così gli sbirri hanno vita
più difficile. Usa molto scaraventare qualcuno dal balcone, è successo ancora
di recente. Ma niente paura, stanno arrivando 8 milioni freschi per consentire
l’ennesimo rilancio. Qui, in un nonluogo dove tutto è sempre abortito a
cominciare dalle promesse. Ogni tanto qualcuno, magari una ragazzina, sparisce
dal mondo e finisce in questi vortici d’inferno. Poi, otto anni dopo, ritorna con
le sue ossa a chiedere, se non giustizia, almeno una sepoltura da essere umano.
NONLUOGO DOVE TUTTO È ABORTITO. Da sempre le cronache di ogni notte rigurgitano
faide, regolamenti di conti, lampi azzurri di polizia nell’oscurità che qui è
più fonda; dai citofoni sono spariti anche i nomi, così gli sbirri hanno vita
più difficile. Usa molto scaraventare qualcuno dal balcone, è successo ancora
di recente. Ma niente paura, stanno arrivando 8 milioni freschi per consentire
l’ennesimo rilancio. Qui, in un nonluogo dove tutto è sempre abortito a
cominciare dalle promesse. Ogni tanto qualcuno, magari una ragazzina, sparisce
dal mondo e finisce in questi vortici d’inferno. Poi, otto anni dopo, ritorna con
le sue ossa a chiedere, se non giustizia, almeno una sepoltura da essere umano.