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FOCUS ON AFRICA. Senegal, la prima volta di Marieme Faye Sall

Federica Iezzi 22 giugno 2019
La first lady è la prima indigena e musulmana del paese, si occupa della sua fondazione mantenendosi a distanza dalla politica.

Nata nel Senegal del nord, cresciuta con le tradizioni Wolof, ha suscitato un consenso unanime per la sua umiltà e la grande capacità di ascoltare e comunicare con i poveri e con i giovani. Marieme Faye Sall, la Première Dame senegalese, crede nella condivisione equa e trasparente delle opportunità, per le popolazioni più diseredate e rese vulnerabili da condizioni avverse.
È la prima First Lady ‘indigena’ del Senegal, a precederla solo donne dal backgroud francese. Altro elemento non trascurabile della sua ascesa è la religione musulmana.Tutte e tre le precedenti First Lady del Senegal erano cristiane in una nazione al 90% musulmana.
Presidentessa della Serve Senegal Foundation, professa l’azione sociale a beneficio di chi ne ha più bisogno, in un flusso disinteressato di generosità e in una fede incrollabile per un Senegal di stabilità e innovazione. E il lavoro filantropico innovativo di Marieme Faye Sall inizia attraverso il supporto a pazienti in dialisi con problemi renali.
Il Senegal è un paese molto dinamico sulla scena internazionale. Ha ricevuto varie responsabilità all’interno dell’Ecowas, la Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale, e più recentemente, del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Lo stesso presidente Macky Sall è impegnato a garantire la stabilità della sub-regione dell’Africa occidentale (in Mali, Burkina Faso, Guinea-Bissau).
Con il rivoluzionario Plan for an Emerging Senegal, il nuovo quadro politico del governo del presidente Sall ha l’obiettivo di portare il Paese sulla strada dello sviluppo entro il 2035. Tre sono i pilastri strategici: la trasformazione strutturale del quadro economico, la promozione del capitale umano, la garanzia di uno stato di diritto.
Durante la campagna presidenziale del 2012 Macky Sall vince contro il presidente uscente Abdoulaye Wade: Marieme Faye Sall ha agito come uno stretto consigliere di sostegno, rimanendo però fuori dalla pianificazione quotidiana del partito politico di supporto del marito.
I primi mesi a fianco del presidente ha affrontato la stampa senegalese pro-Wade. È stata subito paragonata alla potenza di Simone Gbagbo, First Lady della Costa d’Avorio e moglie di Laurent Gbagbo al potere fino al 2011 nel Paese, arrestata dalle forze pro-Ouattara.
Dal 2004 al 2007, quando Macky Sall era primo ministro, la First Lady aveva la reputazione di fare e disfare le carriere. Oggi rimane a una certa distanza dalla politica. Non ha mai partecipato a una riunione dell’Alliance pour la République (Apr), il partito creato da Sall nel 2008, né è stata coinvolta attivamente nell’ultima campagna elettorale.
In tutto il continente africano, numerose First Lady sono state riconosciute, applaudite e talvolta vilipese per i ruoli che interpretano a sostegno della politica dei loro mariti. Mentre molti possono applaudire Marieme Faye Sall come personaggio tradizionale, altri lo possono denigrare come un passo indietro per le donne africane. La maggior parte delle donne senegalesi si trova già a svolgere lavori non tradizionali per sostenere le proprie famiglie.