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Sri Lanka blindato, chiese chiuse e moschee in pericolo. Il capo della polizia si dimette

Huffington Post 26/04/2019
Il presidente Maithripala Sirisena assicura che il leader estremista Zahran Hashim, figura chiave degli attacchi, è morto in uno degli attentati.

Lo Sri Lanka è blindato: chiese chiuse, moschee nel mirino. La paura di rappresaglie e di nuove tensioni inter religiose regnano sovrane all’indomani degli attentati di Pasqua che hanno causato la morte di 253 persone. Inoltre gli strascichi degli attentati pesano sulla sfera politica e dopo le dimissioni del segretario alla Difesa Hemasiri Fernando, arrivano quelle del capo della polizia Pujith Jayasundara. Il motivo è lo stesso, le falle nella sicurezza nazionale.
Assicura il presidente Maithripala Sirisena che il leader estremista Zahran Hashim , figura chiave degli attacchi di Pasqua, è morto in uno degli attentati. Sirisena spiega: “Ciò che i servizi segreti mi hanno detto è che Zahran è stato ucciso nell’attacco a Shangri-La di domenica mattina”. Zahran era uno dei leader di riferimento dei gruppi estremisti, ma conferma Sirisena ci sono “tra 130 e 140 persone nel Paese che hanno legami con l’Isis”, di queste “circa 70 sono state già arrestate”.
Nel timore di rappresaglie, il ministero degli Affari Islamici a Colombo ha invitato i musulmani a evitare le preghiere del Venerdì e ha invitato le donne musulmane a non portare il velo in pubblico. Stesso trattamento per i cristiani: chiese chiuse e invito a non uscire di domenica per la messa. Il Guardian fa il punto sulle persecuzioni religiose in Sri Lanka e riporta che 700 persone, appartenenti ad una setta islamica, hanno lasciato le loro abitazioni nella città di Negombo, un porto a 37 chilometri a nord di Colombo. In 500 si sono rifugiati in una città di cui il quotidiano non riporta il nome, ma assicura che la loro presenza non è gradita in città e ci sono state numerose proteste dai parte dei residenti per chiedere l’allontanamento degli sfollati.
L’allerta attentati resta alta. I soldati sono schierati in prossimità delle chiese, secondo l’intelligence australiana la possibilità di nuovi attacchi è consistente, mentre la Gran Bretagna ha sconsigliato ai cittadini di recarsi nell’isola se non per motivi necessari.