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GAZA. Marcia del Ritorno, due palestinesi uccisi

23 marzo 2019, Nena News
A una settimana dal primo anno di manifestazioni ininterrotte, l’esercito israeliano spara ancora e uccide due giovani nella Striscia.

Continua a salire il bilancio di vittime della repressione israeliana della Grande Marcia del Ritorno, ormai prossima – tra una settimana – al primo anno di manifestazioni ininterrotte lungo le linee di demarcazione tra la Striscia di Gaza e Israele.
Due palestinesi sono stati uccisi ieri dal fuoco israeliano: Nidal Abdel Karim Shatat, di 29 anni, colpito al petto vicino al campo profughi di Bureji e Jihad Munir Harara, di 24 ucciso a est di Gaza City. Almeno 55 i feriti, tra cui – fa sapere il ministero della Sanità di Gaza – alcuni paramedici e giornalisti. I feriti sono stati colpiti da proiettili e candelotti lacrimogeni. Altre decine di manifestanti sono stati soccorsi per inalazione di gas lacrimogeni.
Anche ieri erano migliaia i palestinesi, tra cui donne e bambini e intere famiglie, radunati lungo il confine per la 51esima settimana di proteste contro l’assedio israeliano, giunto al suo dodicesimo anno, e per il diritto al ritorno dei rifugiati che compongono la grande maggioranza della popolazione di Gaza.
Iniziata il 30 marzo 2018, la Grande Marcia del Ritorno continua e si avvicina al suo primo anno. Con un bilancio di vittime elevatissimo: oltre 23mila feriti, oltre 255 morti. Tanto dura la repressione delle manifestazioni che un mese fa la commissione d’inchiesta dell’Onuha parlato di crimini di guerra e contro l’umanità e invitato la Corte penale internazionale a intervenire.